Anna Maria Boniello. Capri – Cala il sipario sull’International Arts Festival degli Amici della Certosa, ma non si spengono i riflettori dell’attenzione della Soprintendenza che ha collaborato intensamente con l’associazione che reperisce fondi per il restauro del complesso monumentale più grande dell’isola. L’annuncio arriva attraverso le parole di Fabrizio Vona, Soprintendente Speciale per il Patrimonio, Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli che è rimasto sull’isola per tutta la durata del festival e che ha eseguito un’attenta attività di verifica sulle condizioni della Certosa di San Giacomo per il recupero della quale il Sovrintendente ha già avviato i primi progetti mirati ad un restauro generale insieme ad un piano d’uso che non è mai stato elaborato.
D: Quali sono i progetti della Soprintendenza per il rilancio della Certosa di San Giacomo?
R: Io conto molto sui Friends of Certosa sulla collaborazione in atto con il Comune. La Certosa di San Giacomo non è solo parte del patrimonio italiano, ma è anche e soprattutto un sito monumentale che appartiene alla comunità internazionale per il notevole valore storico ed artistico che riveste.
D: Sì, ma sembra avviata verso un lento degrado.
R: E’ per questo che non possiamo lasciarla in queste condizioni. La Certosa è ricca di spazi e potenzialità, e Capri non ha un museo dedicato alla città, né dell’isola e nemmeno della stessa Certosa e delle attività che si sono svolte all’interno. Per cui, così come è stato sollecitato dallo storico Knight, voglio dire che i nostri tecnici stanno già lavorando per creare un museo all’interno della Cerotsa di San Giacomo. Una delle tante Certose che appartengono alla Sovrintendenza che dirigo, insieme al Museo di Capodimonte, alla Floridiana, al Museo e alla Certosa di San Martino, Castel Sant’Elmo e Villa Pignatelli e tutte le chiese di Napoli.
D: E tra tanti monumenti, qual è l’idea per la Certosa del terzo millennio?
R: Il progetto generale dovrà servire a capire quali risultati si possono ottenere attraverso una ridistribuzione degli spazi. Fra i progettisti ci sono esperti della Sovrintendenza e tecnici, ed il mio desiderio è quello di riportare la Certosa al centro della vita culturale ed artistica dell’isola senza cancellare i segni della storia che è stata vissuta all’interno.
D: Un progetto che richiede un grosso impegno di fondi?
R: I fondi ci servono, ed è per questo che abbiamo bisogno di sostenitori e sponsor da tutto il mondo. Bisogna aprirsi ad un dialogo costruttivo verso tutti quegli enti, associazioni sia sul territorio sia che della comunità nazionale ed internazionale, uniti dall’amore comune per un bene storico di così inestimabile valore storico e bellezza.
D: Nel progetto d’uso è sempre previsto il mantenimento del Liceo Classico?
R: Certo che sì, cancellare il Liceo da quelle aule sarebbe un’inutile cattiveria, anche perché in quelle aule hanno studiato intere generazioni di capresi ed il mio impegno è quello di conservare la memoria storica del luogo partendo dalla sua nascita che è datata al 1300 da quando venne fondata grazie al Conte Giacomo Arcucci.
L’impegno del Soprindentente Vona è stato accolto con piacere dalle istituzioni e dagli isolani, anche perché la Certosa, diretta dalla dottoressa Rossana Muzii, ancora oggi racchiude opere di immenso valore come un affresco del 14 secolo opera del pittore fiorentino Nicolò di Tommaso, e dal 1975 è sede del museo dedicato al pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach. L’ultima opera di restauro del complesso è stata effettuata nel 2000 a cura della Soprintendenza.