(fonte ANSA) – CAPRI (NAPOLI), 27 MAG – Un tavolo di confronto con le associazioni di categoria dell'isola di Capri (Napoli), 'che speriamo non si sottraggano ad una discussione seria in cui ognuno potra' meglio illustrare le proprie posizioni'. E' quanto chiede Lucio Di Palma, presidente della societa' 'Capri Tour', in un comunicato diffuso oggi nel quale replica all'appello lanciato nei giorni scorsi dagli imprenditori capresi a non far morire di traffico le strade dell'isola.
'Capri Tour', societa' fondata di recente da imprenditori isolani, ha ottenuto dal Tar Campania il rilascio del nulla osta all'immatricolazione dei veicoli per poter svolgere attivita' di noleggio con conducente: un'ordinanza dei giudici amministrativi ha sospeso le delibere delle amministrazioni comunali di Capri ed Anacapri con le quali era stato detto 'no' al via libera a nuove autorizzazioni a causa del l'eccessivo traffico.
Il presidente di 'Capri Tour' spiega l'intenzione di 'avviare l'attivita' per cui e' stata autorizzata dal competente Ministero dei Trasporti e cioe' quella di svolgere servizi di trasporto persone su strada in abito nazionale e a breve anche comunitario. E' sbagliato ed e' fuori luogo, dal punto di vista amministrativo, parlare di rilascio di nuove licenze perche' ormai dal 2003 la materia e' liberalizzata, non esistono piu' licenze e la competenza non e' assolutamente dei Comuni'. 'Appare strano – continua Di Palma – che associazioni di categoria assumono posizioni che contrastano la liberta' d'impresa; fa specie vedere imprenditori che chiedono ai Comuni di inibire l'avvio di nuove attivita' e la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. Se c'e' un problema traffico ci sono gli strumenti che chi ha le competenze puo' e deve mettere in campo; come ha detto anche il Tar Campania una cosa e' l'esercizio legittimo di una attivita' d'impresa, altra cosa e' la gestione di problematiche come il traffico'. Il traffico, secondo il presidente di 'Capri Tour', 'lo si regolamenta con gli strumenti preposti e non con atti di inibizione che alla fine producono il solo risultato, sperato o involontario questo non lo si e' ancora ben capito, di tutelare lo status quo e chi gia' opera'. (ANSA).