Anna Maria Boniello. Capri – E’ passato un anno dalla scomparsa di Mario Morgano, l’imprenditore tenace e forte dal sorriso bonario, dai tratti signorili e modi gentili. Uno dei capisaldi della trasformazione turistica caprese, tanto da raggruppare nella sua catena veri e propri gioielli dell’ospitalità isolana e non solo, di cui è capofila il Grand Hotel Quisisana. Morgano, imprenditore di razza, ha coltivato parallelamente, oltre alla vocazione dell’ospitalità, anche le sue passioni che abbracciavano vari aspetti della cultura, dalla lettura alla filatelia, al collezionismo di pezzi rari e pregiati sino alla musica ed all’arte. Mario Morgano, scomparso all’età di 92 anni, è stato sempre un uomo attento e sensibile ai cambiamenti della società di oggi, con uno sguardo cosmopolita ed internazionale, rafforzato dalle frequentazioni ed amicizia che il “signor Mario” intesseva con gli ospiti e i frequentatori del suo albergo, quell’elite di rappresentanti del mondo culturale, economico e politico che spesso, fino agli ultimi della sua vita, erano soliti intrattenersi nei salotti del suo albergo a discutere per confrontarsi sugli argomenti del giorno. Spesso però erano proprio i libri il campo di confronto tra Mario Morgano ed i suoi clienti, tanto che si diede vita ad un vero e proprio scambio di pubblicazioni, a mo’ di epistolario, tracciando brevi giudizi o chiedendo pareri su classici o titoli di attualità. E proprio la raccolta di questi libri insieme a vari cimeli e memorabilia, collezioni di francobolli, gallerie fotografiche e le varie onorificenze, come quella di cittadino benemerito, e la pergamena di laurea e una lettera autografa di Massimo Gorky a sua nonna Lucia Morgano, resteranno esposti in una sala del Grand Hotel Quisisana che apre le sue vetrate sull’immenso parco giardino, a cui verrà dato il nome di “Sala Mario Morgano”. Un gesto simbolico e significativo voluto dalla famiglia per ricordare nello stile e nella tradizione congeniale ai Morgano, il passaggio del loro capostipite che ha speso gran parte della sua vita non solo a migliorare e valorizzare quelle che sono delle vere e proprie perle dell’accoglienza turistica di lusso, ma anche a coltivare, fino agli ultimi giorni di vita, quelle sue personali passioni che lo hanno portato a spaziare attraverso la lettura e la ricerca filatelica, insieme ai contatti culturali fuori dai confini dell’isola ed ad essere, nel panorama isolano, uno dei personaggi più importanti a cavallo fra due secoli. Una continua presenza che chi entrerà nella sala dedicata a Mario Morgano potrà percepire guardando la sua libreria, catalogata in volumi italiani e stranieri. Morgano infatti leggeva libri in lingua originale, dal tedesco al francese ed all’inglese, annotando minuziosamente i passaggi più significativi e discutendone con quelli amici e clienti che glieli avevano spediti. In bella vista tra questi un libro in francese, quasi una bibbia degli chef, Ma cuisine di A. Escoffier, edito da Flammarion nel 1932. Ancora si ricorda al Quisisana, che ogni qual volta che il signor Mario assumeva un cuoco, gli mostrava quel libro che era stato proprio regalato allo zio da Escoffier, dicendo che avrebbe valutato i suoi piatti confrontandoli con le ricette scritte dal grande cuoco. E negli scaffali accanto le opere complete di G. Racine, le Caves du Vatican di Gide, e accanto negli scaffali della letteratura italiana i libri inviati dai grandi scrittori del ‘900 che erano soliti soggiornare alla Paziella o la Scalinatella, tra questi Goffredo Parise e Carlo Cassola, e tra i ricordi di guerra, Mario infatti aveva ricevuto la croce al merito per aver partecipato alla battaglia di Montelungo, il primo episodio di combattimento di militari italiani a fianco degli alleati, uno dei libri più cari inviatogli da un suo commilitone, con una dedica “Al caro Mario affettuosamente nel secondo anniversario di Montelungo, con affetto Peppino.” Ampio spazio nella libreria occupano i libri di Capri, e tra questi uno dei più importanti, l’Ora di Capri di Edwin Cerio. E poi l’emeroteca, accanto ad una radio d’epoca, ritagli di giornale con articoli ed in bella mostra la prima pagina del Mattino con la dichiarazione di guerra del duce, pubblicata l’11 Giugno del ’40. E tra tanti ricordi le foto con Andreotti, Claudia Cardinale e la moglie Pina, inseparabile compagna di una vita, e la testimonianza di un’altra sua passione, una scatola con i nastri di Frank Sinatra e la raccolta di foto di quando, esperto tennista, incrociava le racchette con il campione tedesco Von Cramm.