Anna Maria Boniello. Capri – Esattori della tassa di sbarco saranno le compagnie di navigazione. Il ticket di 1.50 euro infatti previsto per ogni turista che sbarca sull’isola, sono esenti dall’imposta i residenti, pendolari, studenti e proprietari di seconde case che a Capri versano l’IMU, dovrà essere versato al momento dell’acquisto del biglietto di aliscafi o traghetti. Gescab e Caremar quindi, secondo il regolamento che dovrà essere approvato, incasseranno la tassa di sbarco che poi dovrà essere versata nelle casse dei comuni. Come organizzarlo, lo decideranno le due amministrazioni comunali, ma per definire i dettagli c’è bisogno dell’istituzione di un tavolo tecnico a cui necessariamente dovranno sedersi amministrazioni ed armatori delle compagnie di navigazioni, che dovranno lasciarsi alle spalle le polemiche che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Intanto sull’isola si registrano una serie di prese di posizioni favorevoli, a cominciare dalle associazioni di categoria, Federalberghi e Capri Excellence, quest’ultima impegnata assieme all’associazione di albergatori a sollecitare i comuni a varare la tassa di sbarco, “unico strumento reale ed efficace – ha scritto Gianfranco Morgano in una nota inviata ai comuni – di cui i comuni si possono dotare per controllare la bigliettazione ed arrivare finalmente a disciplinare i flussi turistici.” In sintonia con il presidente di Capri Excellence anche Sergio Gargiulo, leader di Federalberghi, che afferma che la tassa di sbarco, che va a sostituire quella di soggiorno, porterà sicuramente enormi benefici agli albergatori in un periodo di crisi che vede penalizzato soprattutto il comparto turistico. La discussione che si sposta in consiglio comunale ha già registrato l’assenso del Gruppo L’Onda nella dichiarazione a favore data dal capogruppo Marzio Lembo che reputa giusta la tassa di sbarco, anche perché “è un valido contributo rivolto alla manutenzione del paese. Per quanto riguarda le altre destinazioni dell’importo essa sarà valutata nel consiglio comunale” Pollice verso da Costantino Federico, l’ex Sindaco, consigliere di minoranza che reputa “un disastro la nascita della tassa di sbarco, perché attraverso questi balzelli – dice Federico – si favorisce il turismo giornaliero. E’ una spirale perversa, perché più arrivi significa più soldi, più soldi significa più lavori, più lavori significa di andare alla ricerca di sempre più arrivi. L’unico rimedio –conclude Federico – è quello che ho sempre ipotizzato, il numero chiuso”. Positiva invece è la posizione dei due sindaci, Lembo e Cerrotta, che esprimono tutta la loro soddisfazione, sia per l’accordo raggiunto, che come sottolinea Ciro Lembo “al quale si è arrivati attraverso soluzioni di equilibrio, buon senso civico e coesione tra le due municipalità”. Sulla stessa linea il Sindaco di Anacapri che vede nella tassa di sbarco un’opportunità per la riqualificazione del territorio e la disciplina dei flussi turistici.”