Anna Maria Boniello. Capri – Fumata bianca sulla ripartizione degli incassi della tassa di sbarco fra i comuni di Capri ed Anacapri. L’accordo finalmente è stato raggiunto dopo lunghe ore di discussioni al tavolo delle trattative nella sede del palazzo municipale in piazzetta, dove si sono confrontati i due sindaci Ciro Lembo e Franco Cerrotta, e gli assessori e consiglieri comunali dei due consessi civici. Ad aprire la discussione, nelle vesti di padrone di casa, il Sindaco Ciro Lembo che ha cercato di mantenere fermo il suo principio manifestato nella sede romana dell’incontro dell’Ancim, che era quello di fissare in un euro la somma da applicare, e dopo un periodo di sperimentazione aumentarla gradualmente fino ad un euro e cinquanta. Tutto ciò per cercare di contenere i costi anche in vista del recente aumento delle tariffe dei collegamenti marittimi per i non residenti. Ferma anche la posizione del Sindaco di Anacapri Franco Cerrotta che rivendicava per il suo comune il 40% della tassa e l’importo al massimo di 1 euro e 50. E’ su questo punto che si sono fronteggiati i due primi cittadini assieme ai vicesindaci Marino Lembo per Capri e Pasquale Mazzarella per il Comune di Anacapri, l’assessore al Bilancio Salvatore Ciuccio, che si è presentato forte di una corposa documentazione tecnica, ed i due consiglieri comunali di Capri Salvatore Ruocco ed Alessandro Esposito. A sostenere le tesi di Cerrotta, l’Assessore al Turismo Massimo Coppola, l’Assessore alla Cultura Riccardo Federico e l’Assessore ai Trasporti Ermanno Balsamo. La situazione è stata quindi monitorata a 360 gradi, sino a quando si è arrivati all’intesa che ha messo fine alla querelle e che ha portato all’accordo dove sono state stabilite le percentuali da ripartire tra Capri ed Anacapri nella misura del 66% al Comune di Capri e del 34% al Comune di Anacapri. E’ stata abbandonata l’idea di creare un fondo comune per le difficoltà burocratiche dovute all’istituzione di appositi organismi, per cui il 66% degli eventuali incassi per il comune di Capri che sono stimati intorno a 2.700.000 euro dovrebbe servire a sostenere i maggiori costi per il mantenimento degli standard qualitativi, e tutte le altre spese che il “comune di sotto” dovrà sobbarcarsi per l’impatto al territorio del turismo giornaliero e stanziale. Dopo la firma dei convenuti sotto il verbale di accordo, l’intesa dovrà ora essere approvata dai due consigli comunali, che saranno convocati a breve scadenza. Da qualche indiscrezione si è già appreso che venerdì è stato convocato il Consiglio Comunale di Capri, e nei primi giorni della prossima settimana, probabilmente già lunedì o martedì, il Consiglio Comunale di Anacapri, che si era espresso in maniera diversa nella sua ultima seduta, dove era stata ampia delega al sindaco di trattare l’argomento con i “cugini” capresi, con l’indicazione di un fondo comune gestito dai due comuni pari al 25% delle entrate, onde poter programmare interventi a Marina Grande, affrontare le spese di costituzione e gestione di un’area marina protetta, e infine di sostenere i costi affrontati dal Comune per la vigilanza e la pulizia del borgo di Marina Grande. L’importo, a netto del fondo, doveva poi essere diviso in parti uguali tra i due comuni. Con l’accordo dell’altra sera c’è stato quindi un cambio di scena, ecco perché il nuovo regolamento dovrà essere riapprovato nel Consiglio Comunale di Anacapri. Diversa la posizione del Comune di Capri che vede per la prima volta sbarcare in consiglio il regolamento sulla tassa di sbarco, che frutterà alle casse comunali circa 1.800.000 di entrate, e circa un milione di euro per il comune di Anacapri. La ripartizione di incassi è stata calcolata in base a vari parametri relativi alle spese per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, alle spese per la Polizia Municipale, al numero di abitanti ed all’impatto dei flussi turistici a Marina Grande, fino ai consumi idrici.