Capri.
Allarme sanità sull’isola di Capri per un guasto alla tac che va avanti da circa dieci giorni. A fare le spese dell’improvviso fuori uso ancora una volta sono i residenti isolani che da alcuni giorni per sottoporsi a questo importante metodo di diagnostica sono costretti ad essere trasferiti in terraferma, negli ospedali cittadini che fanno capo all’Asl Napoli 1 Centro, Loreto Mare o Vecchio Pellegrini nell’antico quartiere della Pignasecca, per poi rientrare a Capri nei reparti di degenza dell’ospedale Capilupi, che conta tredici posti letto per la degenza e uno per il day hospital ed è dotato di reparti per la chirurgia, per la ginecologia, il pronto soccorso, i laboratori clinici e dei sei posti per l’emodialisi. Quello che potrebbe essere un piccolo gioiellino a disposizione della collettività isolana è spesso al centro di polemiche dovute in gran parte a carenze strutturali all’immobile, come quella del blocco dei lavori di ristrutturazione e ampliamento della vecchia ala che erano stati avviati grazie ad una donazione di circa due milioni e mezzo di euro di una benefattrice ritirata a seguito delle lentezze burocratiche, o inadeguatezze delle apparecchiature mediche e diagnostiche come quest’ultima che ha messo fuori uso l’apparecchio per la tomografia assiale computerizzata. Un guasto improvviso avvenuto agli inizi dell’anno che ha reso inutilizzabile la tac, che sente il peso degli anni. Uno dei metodi di indagine per la diagnostica di immagine importantissimo sia per la prevenzione sia in caso di incidenti o traumi che se non individuati in tempo possono costare la vita. Quindi privarsi su un’isola di uno strumento così importante è un danno gravissimo che si arreca alla popolazione che viene esposta a seri rischi. A segnalare la notizia del guasto all’apparecchiatura sono stati alcuni cittadini che, recatisi in ospedale, si sono sentiti dire che la tac era ferma da oltre una settimana e che i tecnici giunti a Capri per ripararla non potevano rimetterla in funzione, anche perché il danno all’ormai vetusta struttura era irreparabile e per rimetterla in funzione bisognava cambiare il tubo radiogeno già sostituito due anni fa. Per la sostituzione di un componente essenziale e per la riparazione del guasto si dovrà procedere ad una gara essendo l’importo stimato di svariate migliaia di euro, i cui tempi previsti sono di sessanta giorni. Una riparazione da molti ritenuta inutile anche perché l’attrezzatura in funzione a Capri è di vecchissima generazione ed era stata inviata già usata, una decina di anni or sono, da un altro ospedale napoletano appartenente all’Asl Na 1. Pertanto, i pezzi di ricambio per la riparazione in caso di guasto sono per lo più introvabili anche perché la tac in dotazione all’ospedale di Capri è andata ormai fuori produzione essendo state costruite nel tempo apparecchiature più moderne e avanzate. Ma nonostante l’età avanzata la tac caprese ha assolto i suoi compiti e ha fronteggiato la situazione anche nei vari momenti di emergenza, tanto che in casi più gravi le immagini venivano teletrasmesse attraverso computer e lette a distanza nelle strutture ospedaliere specializzate che si collegavano telematicamente con il Capilupi. Il sindaco di Capri Ciro Lembo, ieri a Roma per impegni istituzionali, non appena appreso la notizia, dopo aver lamentato di non essere stato informato da nessun organo ufficiale di un così grave episodio, ha assicurato un rapido e pronto intervento non appena rientrerà sull’isola, facendosi carico anche di un eventuale impegno economico da parte dell’amministrazione comunale, “concorrendo ad acquistare una tac di moderna generazione e mettendo per sempre la parola fine a un lungo elenco di guasti che va avanti da sempre”.