Anna Maria Boniello. Capri – Caduta massi sulla stradina del Pizzolungo. Una lunga fila di grossi pezzi di roccia, staccatisi probabilmente dal costone che sovrasta quella parte dell’isola, lontana dal centro abitato con un habitat naturale di straordinaria bellezza. Lungo il tortuoso sentiero che conduce a Villa Malaparte, alla Grotta di Matermania ed all’Arco Naturale si trovano ancora ville solitaria e costruzioni che ricordano la tipica architettura caprese. Probabilmente a provocare la caduta dei massi è stato l’ultimo temporale, un vero e proprio nubifragio che la scorsa settimana ha flagellato Capri, oppure le tante piogge che in questi primi giorni di dicembre sono cadute copiosamente sull’isola. Ad accorgersi per primo dell’ultima frana è stato, domenica pomeriggio, un noto artista caprese, sempre alla ricerca di scorci ed angoli remoti dell’isola da immortalare, e che prima di informare dell’accaduto ha voluto fissare nel suo obiettivo anche questo crollo che con i suoi detriti e sassi deturpa una delle più belle passeggiate dell’isola. Il viottolo infatti si snoda tra una ricca e fitta vegetazione mediterranea, e piccoli belvedere nascosti che si affacciano su baie e calette che possono essere raggiunte solamente via mare. E proprio a qualche decina di metri di questi belvedere, il più famoso, che si chiama appunto Pizzolungo, a causa di uno sperone di roccia incastonato nella strada, che si è verificato il piccolo crollo. Una caduta massiccia dall’alto della rupe che se fosse avvenuta durante il passaggio di uno di questi abituali frequentatori di quella zona, avrebbe potuto far registrare gravi conseguenze. E’ da tempo che si parla di ripulire i costoni rocciosi che si trovano lungo queste zone, senza però nessun risultato, e puntualmente,dopo ogni temporale, o dopo giornate di avverse condizioni atmosferiche in qualche luogo nascosto di Capri si verificano piccole frane e smottamenti di terreno. Fenomeni naturali che se vengono sottovalutati possono poi trasformarsi in vere e proprie frane, così come è accaduto nel mese di settembre, quando dalla base del belvedere di Tragara si staccarono centinaia di massi che rotolarono sino alla fascia di costa sottostante, determinando l’interdizione alla navigazione ed alle attività balneari e nello specchio acqueo adiacente ed all’interno della Grotta dei Marinai. A stabilire la chiusura di quel tratto di costa fu la Capitaneria di Porto coadiuvata da un esperto geologo del genio civile e dai tecnici del comune che stabilirono la pericolosità del costone, e la possibilità che altri massi potessero staccarsi dall’alto. Proprio come potrebbe accadere lungo la stradina di Pizzolungo, e lo testimonia la presenza di quella piccola colonna di rocce sparse lungo la strada.