Fonte: ildisoariquotidiano.it
Al peggio non c’è mai limite. Archiviati i guai e le nefaste scelte sulla gestione ASL del parco idroambulanze delle tre isole del Golfo di Napoli, i territori si apprestano a ricevere l’ennesimo schiaffo a viso aperto. Non sono bastati i soldi pubblici stracciati in infelici riparazioni, distruzioni concordate, danni su danni alle tre unità navali in dotazione alle ASL regionali per gli usi insulari. Non è bastata la perdita di finanziamenti, persino in vista di Procida Capitale della Cultura, per acquisire nuove imbarcazioni. Evidentemente non è bastato nulla di tutto questo disastro per porre un freno alla nostra deriva gestionale. Un aderiva che va avanti persino sulla pelle della gente. A quanto pare, durante il prossimo inverno il servizio per i trasporti sanitari via mare potrebbe essere privatizzato e bye bye al servizio realizzato in convenzione tra Capitanerie di Porto, Guardia Costiera e 118 Campania. È già partito l’iter per valutare i possibili accordi. Per quanto riguarda, ad esempio, la M/V CP 456 di Ischia, unica idroambulanza operativa del Golfo di Napoli, che ha garantito e garantisce il trasporto traumatizzati da e per le isole partenopee proprio a causa della ‘rottura’ dei mezzi di Procida e Capri, dovrebbe smettere la sua funzione durante il prossimo novembre. La fedele CP 456 è giunta la capolinea. Per volere superiore le saranno mollate definitivamente le ancora e stringendo gli ormeggi, per non ripartire più. Un’attività di soccorso e aiuto per i malati delle isole, ormai collaudata da oltre 26 anni che ha pienamente retto durante il periodo di pandemia, distrutta per scelte aziendali. I primi rilevi e le prime ispezioni A quanto pare l’ASL starebbe per avviare una indagine di mercato tesa a valutare l’opportunità di un prossimo affidamento ai privati del trasporto sanitario via mare. Le consultazioni sono già in essere. Secondo quanto ci è dato apprendere, lo scorso 6 ottobre 2022 ci sarebbe stata una vista ispettiva a bordo della Idroambulanza d’Ischia da parte dell’ing. Parisi per conto della nota compagnia di navigazione Alilauro. Parisi sarebbe stato accompagnato a bordo da un militare della capitaneria di Porto di Civitavecchia. Obbiettivo: stimare il costo presuntivo del servizio da effettuarsi tramite vettore privato. Un primo rilievo, una visita conoscitiva, utile alla possibilità di finalizzare il piano che vedrà l’interruzione del rapporto di convenzione con il copro delle Capitanerie di Porto in favore degli armatori privati. Le prime stime Da una prima stima il costo per il servizio idroambulanze private, sarebbe oscillerebbe tra l’1,5 e 2,5 milioni di euro a fronte dei circa 300 mila euro necessarie per la gestione di tutte le tre idroambulanze dislocate già nelle isole di Ischia, Procida e Capri in convenzione con le Capitanerie di Porto e che sarebbero bastati se non avessimo assistito al disastro delle ASL Na2 Nord e Na1. Confrontando le cifre, in applicazione dei principi cardine di economicità e buon andamento della pubblica amministrazione, la deduzione all’utilità di privatizzare il sistema dei trasporti salva vita dai territori insulari verso il contenente, dovrebbe essere logico ed immediato. Costi altissimi e mazzate economiche che distruggendo il pubblico servizio, non farebbero che favorire gli interessi degli imprenditori in grado di mettere le mani sull’affare. Ovviamente le regole del buon padre di famiglia non valgono per il nostro paese. Un paese in cui, ormai, non bisogna farsi più domande. La distruzione della sanità pubblica isolana e non solo, è sotto gli occhi di tutti. Eppure è stata perpetrata sotto gli occhi impassibili dei nostri rappresentanti, sindaci ed autorità politico-amministrative sorde ai bisogni del paese. Piuttosto concentrati allo sviluppo personale del proprio ‘io’ a 360°. Siamo certi che davanti all’interesse ed allo sperpero di danaro pubblico avverrà lo stesso con il trasporto degli infermi. D’altronde lo abbiamo sperimentato già con l’Elisoccorso ed il soccorso terrestre delle ambulanze. Entrambe finite in mano alle COOP con i risultati che ben conosciamo. Come andrà a finire sulle vie del mare? Idroambulanze pubbliche affidate alla Capitaneria o private affidate al solito vettore amico? Staremo a vedere. Dal 2019 idroambulanze di Ischia e Procida assegnate all’Asl Napoli 2 nord Era il giugno 2019 quando si stabilì che la gestione delle motovedette attrezzate come idroambulanze collocate ad Ischia e Procida fosse assegnata all’ASL Napoli 2 Nord; in precedenza tale incarico era affidato prima alla Centrale Operativa Regionale e poi all’ASL Napoli 1 Centro. Una novità, l’ennesimo guaio contenuto nel Decreto 44 del Commissario ad Acta alla Sanità, firmato dal Presidente De Luca nel lontano 18 giugno 2019. In precedenza, infatti, la gestione operativa delle idroambulanze era di competenza dell’ASL Napoli 1 Centro, mentre la richiesta di intervento dei mezzi, la fornitura del materiale sanitario e del personale era di competenza dell’ASL Napoli 2 Nord. La gestione tecnica delle idroambulanze, invece, è sempre stata di competenza della Capitaneria di Porto. Nello stesso Decreto, il Presidente De Luca incaricò la Direzione Generale alla Salute dell’Ente regionale di rinnovare ed aggiornare la convenzione tra le ASL Napoli 1 Centro e Napoli 2 Nord, la Regione Campania ed il Ministero dei Trasporti – Comando Capitanerie di Porto per la gestione operativa dei mezzi da parte della Guardia Costiera. Lo scopo del provvedimento che a soli 3 anni dalla sua emanazione ci consegna una flotta distrutta e pronta ad essere ‘ceduta’ all’armatore di comodo, era quello di gestire direttamente le idroambulanze, interloquendo in modo immediato con la Capitaneria di Porto, incaricata di gestire tecnicamente i mezzi. Il nuovo modello organizzativo, lo disse l’allora direttore Antonio D’Amore, doveva ‘coordinare meglio i trasporti di terra con quelli in mare, così da ottimizzare le comunicazioni e i tempi di gestione dei soccorsi. Le idroambulanze sono mezzi di trasporto preziosi per un’Azienda come la nostra chiamata a gestire la popolazione isolana delle isole di Ischia e Procida che durante la stagione estiva raggiunge le 270.000 unità.’. Tutte quelle parole sono rimaste chiacchiere e proclami a vuoto. Attualmente le idroambulanze di Capri e Procida non sono operative, a causa di guasti verificatisi su entrambi i mezzi. In base a quanto riferito nell’ambito di una delle ultime riunioni tecniche tenutasi presso la Capitaneria di Porto di Napoli. Impiegando i pezzi delle idroambulanze rotte è stata finalizzata la riparazione dell’unità navale di Ischia, l’unica rientrare in servizio da soli pochi mesi e che ora potrebbe non rivedere più il mare, né dare il suo prezioso supporto alla popolazione.