Anna Maria Boniello Capri – Nove misure cautelari sono state eseguite ieri mattina dagli agenti di polizia di Capri e Sorrento nell’ambito di un’inchiesta su minacce ed estorsioni nei confronti di appartenenti ad una cooperativa di portabagagli di Sorrento. L’inchiesta della Procura di Torre Annunziata è scattata a seguito di una denuncia sporta da due imprenditori di Sorrento, Giovanni Maresca ed Antonio Sellitti, che nello scorso mese di marzo si erano presentati nel Commissariato di Sorrento, che ha avviato l’inchiesta coordinata dalla Procura, per denunciare di essere vittime di una serie di intimidazioni e minacce da parte di elementi malavitosi, per conto della cooperativa portuali di Capri, che temeva la loro concorrenza. Le indagini si sono concluse ieri quando il Gip ha emesso i provvedimenti restrittivi accogliendo la richiesta del procuratore Raffaele Marino della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, a carico di nove persone: tra questi tre residenti sull’isola di Capri, Vincenzo Rusciano e Tommaso Ricci, componenti della Cooperativa Portuali Capresi, i quali sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, così come Antonio Pasqua, pregiudicato originario di Sorrento ma residente a Capri. Nella vicenda, nella quale vengono ipotizzati dal Pm i reati di estorsione aggravata, concussione e concorrenza illecita, sono inoltre coinvolti due finanzieri della tenenza di Capri e un funzionario della dogana destinatari del divieto di dimora a Capri e in penisola sorrentina, mentre altre tre persone tra cui un commercialista sono destinatarie dell’ordine di presentazione alla polizia giudiziaria. Le misure sono state eseguite ieri dai poliziotti del commissariato di Sorrento guidati dal vicequestore Antonio Vinciguerra, in collaborazione con il commissariato di Capri agli ordini del vicequestore Maria Edvige Strina e con la guardia di finanza di Torre Annunziata. Secondo gli accertamenti investigativi degli inquirenti, attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti sull’isola di Capri e assunzione di sommarie informazioni, Rusciano e Ricci avrebbero contrastato l’attività concorrenziale dei sorrentini Maresca e Sellitti, imprenditori di una sociatà di trasporto bagagli, i quali stavano aggiudicandosi un accordo con un tour operator internazionale a un prezzo molto competitivo. Secondo l’accusa, i due componenti della cooperativa portuali capresi si sarebbero serviti del pregiudicato sorrentino Antonio Pasqua con lo scopo di minacciare e fare pressione sui portabagagli di Sorrento affinché questi rinunciassero alle loro attività sull’isola. “Io non ti faccio portare più bagagli a Capri. Te li butto a mare”, avrebbe detto Pasqua ai due imprenditori sorrentini. Oltre a Pasqua (noto per la sua vicinanza alla criminalità stabiese e già coinvolto nell’operazione “Golden Gol” sulle scommesse truccate), sarebbero coinvolte anche altre due persone già note alle forze dell’ordine, Nunziante Di Somma e Francesco Ponti, che avrebbero proferito minacce e che sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di firma. L’impianto accusatorio della Procura, che è riuscita a dipanare l’intricata matassa che ha portato all’inquietante scoperta, ha fatto emergere anche il ruolo non secondario tenuto nella vicenda da due appartenenti alla guardia di finanza della tenenza di Capri e un funzionario della dogana che avrebbero messo in atto azioni mirate a scoraggiare la venuta sull’isola della società di trasporto bagagli facente capo a Maresca e Sellitti invitando i titolari a mettersi d’accordo con la cooperativa caprese, pena sanzioni e controlli. A “stimolare” l’intervento dei due componenti delle forze dell’ordine e del funzionario della dogana sarebbe stato il commercialista che esercita in penisola. Anche per il professionista è scattato l’obbligo di firma.