Fonte: Metropolis
di Marco Miano
SORRENTO/CAPRI – Sorrento e Capri potrebbe dire la parola fine alle emergenze idriche sotto il vessillo di Israele. Il sabato nero e in generale le giornate di fine giugno di questo 2024, ultimo ricordo in ordine di tempo per la penisola e l’isola azzurra in fatto di rubinetti a singhiozzo per problemi tecnici e guasti, forse, finalmente, saranno messe definitivamente alle spalle, o comunque per il futuro sembra che si stia voltando pagina. Un vertice “da remoto” tra le massime istituzioni di Capri, Anacapri, Sorrento, i rappresentanti della gestione del servizio idrico integrato distrettuale insieme a figure apicali dei ministeri competenti israeliani, e di start-up israeliane, che hanno come mission le soluzioni in tema idrico, fa auspicare che si sia arrivati ad un punto di svolta. E’ chiaro che non si è in presenza di una soluzione immediata, non sarà domani il giorno nuovo, ma, secondo quanto si è appreso, la strada è stata tracciata e potrebbe esserci un nuovo percorso da intraprendere che attraverso aziende israeliane possa portare località, famose nel mondo, ad essere all’avanguardia anche per quanto concerne il tema acqua. In primo piano sia la possibilità di effettuare politiche di effettivo risparmio idrico ma soprattutto, sembra, che il vertice abbia affrontato anche il tanto discusso argomento della dissalazione dell’acqua marina, che in un primo momento aveva incontrato consensi ma anche perplessità. Ora, dunque, è tutto sul tavolo tecnico, un tavolo dal respiro internazionale che metterebbe insieme la penisola sorrentina, Capri, Anacapri e l’avanzata nazione israeliana che in fatto di tecnologie e nuove idee imprenditoriali non è seconda a nessuno a livello mondiale. E così potrebbe essere che sarà da Israele che giungerà la soluzione definitiva per portare le perle del golfo di Napoli ad essere pronte per un futuro completamente diverso per il liquido più importante. Ad essere affrontata sarà innanzitutto la questione legata al risparmio, con strategie di utilizzo del bene più prezioso con un concreto piano di “rispetto” di quanto esce dal rubinetto di casa, partendo proprio dallo stile di vita quotidiano. E poi tanto altro, di molto avanzato, che viene proprio da un paese, Israele, che ha sempre dovuto combattere le criticità legate alla siccità. Ma se ci si ingegna si trovano tante azioni innovative da mettere in campo e così da Israele potrebbe essere esportato in chiave sorrentina e caprese anche la modalità di recupero delle acque reflue oltre che dell’immensa risorsa rappresentata per la terra delle sirene e dall’isola azzurra dal mare che le circonda. Inoltre addirittura una nuova, e a dir poco rivoluzionaria tecnica, già utilizzata nel paese israeliano potrebbe fare capolino nelle località regine del turismo campano, ovvero la trasformazione dell’umidità dell’aria in acqua.