(da il Mattino del 24.4.11) Anna Maria Boniello. Capri – “Preparate la borsa degli spiccioli prima di venire a Capri”, avverte un accompagnatore turistico che guida un gruppo di vacanzieri giornalieri che ieri di buon mattino sono sbarcati a Marina Grande, dopo aver pagato i diciotto euro, con l’aggiunta di ben due euro rispetto alle precedenti tariffe. E anche se fra le polemiche e malumori fra residenti, habituè e addetti ai lavori, Capri ha assunto la sua tipica fisionomia vacanziera. Turisti che affollano le stradine del centro storico e i luoghi simbolo dell’isola, pienone negli alberghi di tutte le categorie, e i cancelli delle seconde case e ville vip che si riaprono per accogliere gli habitué di Capri, che passeranno le vacanze nei loro buen retiro nelle zone più affascinanti dell’isola. Stessa scena ad Ischia, dove la maggior parte dei clienti affolla gli alberghi delle varie località di Forio, Casamicciola, Ischia Porto, i malumori era più tangibili fra i turisti della vacanza giornaliera. La gita ad Ischia, per molte famiglie napoletane si è trasformata in un vero e proprio salasso che rovinerà sicuramente l’umore del gitante fuori porta. A Capri invece ieri mattina, in una piazzetta un po’ ingrigita vista la mancanza di sole, ma con i tavolini dei bar affollati come sempre di vacanzieri habitué, quelli che a Capri hanno anche la seconda casa discutevano degli aumenti ed i balzelli che hanno inaugurato la stagione turistica del 2011. Mariano Rubinacci, l’arbiter elegantiarum tra i vacanzieri storici dell’isola, che trascorre da sempre le sue vacanze e i lunghi mesi estivi a Capri, ironizza : “Ora non potremo più venire a Capri” e sua moglie Barbara “e da oggi non andremo più nemmeno ai Giardini di Augusto”. “vuol dire” continua ironico Mariano Rubinacci “che per venire sull’isola chiederemo un passaggio ai nostri amici proprietari di barche.” Ovviamente poi dall’ironia si passa alla serietà “certo che gli aumenti se sono necessari devono essere mirati e concordati, e non essere applicati ‘a tagliola’”. Dall’altro tavolino vicino Guia Sospisio, sull’isola fin da bambina con villa a Tuoro, mentre sorseggia il caffè con il marito Ricky, a proposito del biglietto dell’aliscafo lancia una proposta, ovvero applicare tre fasce di prezzi. La prima per i residenti e gli isolani che vanno sempre privilegiati, l’altra per i proprietari di seconde case, che dimorano a Capri per lunghi periodi e l’ultima, la più cara, quella da applicare ai turisti giornalieri e mordi e fuggi che lasciano poco sul territorio. “Noi che abbiamo una casa qui” dice Guia Sospiso “paghiamo tutte le imposte, e quelle sul prelievo dei rifiuti solidi urbani sono fra le più care d’Italia.”. Tocca l’aspetto economico invece il Direttore della Fondazione Einaudi Salvatore Toriello che dice “se c’è stato quest’aumento sicuramente c’è una ragione. Mi auguro però che questo sensibile aumento di prezzo venga rivisto quando calerà il prezzo del carburante così come pare abbiano già annunciato i responsabili delle compagnie della navigazione privata”. Peppino di Capri, il caprese più illustre dell’isola, salomonico afferma che “se è stato applicato un aumento ci sarà sicuramente una ragione valida, ovviamente gli amministratori del comune dovranno trovare una via d’uscita insieme agli armatori che salvi capra e cavoli.”