Anna Maria Boniello. Capri – La clamorosa notizia sul ritiro della donazione di 2.100.000 per i lavori all’Ospedale Capilupi di Capri, data dal Commissario dell’Asl1 Maurizio Scoppa, ha gelato la platea nell’ incontro che si è tenuto ieri a Palazzo Cerio a Capri, organizzato da Spazio Capri. Il periodico locale che ha affrontato il tema, della sanità sull’isola, partendo proprio dal futuro dell’ospedale Capilupi e sulla cospicua donazione da parte di una benefattrice isolana di origine tedesca, la signora Claudia Zweig Messanelli. Nell’incontro di ieri invece la clamorosa svolta: la signora Messanelli, come ha rivelato il Commissario Scoppa, con una sua raccomandata ha comunicato ufficialmente di voler desistere dalla donazione, di cui circa un terzo è già stato speso, a causa dei tempi dilatati nel completamento dei lavori a causa di ostacoli burocratici ed una querelle con l’impresa. Un annuncio che ha colto di sorpresa gli organizzatori, il Direttore di Spazio Capri Paolo Federico che la professoressa di Diritto Costituzionale Paola Mazzina ha presieduto l’incontro che aveva l’obiettivo di monitorare a 360 gradi il pianeta sanità sull’isola, tanto che Paola Mazzina ha comunicato “di voler costituire un comitato permanente di vigilanza e controllo su tutte le problematiche legate al Capilupi ed alla situazione sanitaria fra Capri ed Anacapri”, tenendo fede al tema del dibattito “Quale futuro per il Capilupi”. Il Commissario Scoppa nel suo intervento ha tenuto a ribadire che i lavori di ristrutturazione ed ampliamento del nosocomio isolano andranno avanti lo stesso e le spese saranno totalmente sostenute dall’Asl Napoli 1 e anche se il suo incarico terminerà il 31 Luglio, è stato già avviato tutto l’iter burocratico e la prossima settimana sarà indetta una nuova gara d’appalto per affidare i nuovi lavori, che comunque non potranno essere ultimati prima del 2013. Per quanto riguarda l’episodio dell’autoambulanza il Commissario Scoppa ha detto che è una vicenda spiacevole e che già prima che la notizia dilagasse sul mondo dei media era già partita nei confronti degli inadempienti un’ inchiesta disciplinare