Anna Maria Boniello. Capri – Ancora polemiche sull’Ospedale Capilupi. Una coda giudiziaria si profila all’orizzonte a seguito del caso che è scoppiato sabato sera. Ieri mattina, il Direttore Sanitario del nosocomio caprese Alfredo Irollo si è recato in Commissariato per presentare un esposto-denunzia contro la società che distribuisce sull’isola nafta e gasolio, che secondo quanto denunziato, non aveva ottemperato all’ordine di rifornimento di carburante della struttura ospedaliera per la caldaia che alimenta l’impianto di riscaldamento dell’acqua. Il caso è scoppiato sabato sera quando dopo un parto, i personale sanitario hanno dovuto riscaldare l’acqua sui fornelli per lavare la bambina appena nata, a causa dei serbatoi di gasolio a secco.
Si profila quindi, all’interno della vicenda, un piccolo giallo, in quanto la società che rifornisce di gasolio l’Ospedale, che fa capo all’ASL Napoli 1, ha dichiarato di non aver ricevuto nessuna richiesta di fornitura ed aveva adempiuto all’obbligo non appena ricevuta la richiesta telefonica, non prima di lunedì mattina. La versione dei fatti fornita dall’azienda, che esclude ogni sua responsabilità, contrasta con la versione dei fatti che ieri il Direttore Sanitario ha esposto nella sua denuncia presentata negli uffici del Commissariato nelle mani del Vice Questore Aggiunto Maria Edvige Strina. Gli agenti di Capri hanno già aperto l’inchiesta per risalire ai responsabili di un caso che ha valicato i confini isolani, anche se i titolari dell’azienda ribadiscono la loro estraneità ai fatti assicurando di non aver ricevuto nessuna richiesta da parte della direzione dell’ospedale. La parola passerà ora al Magistrato che dovrà valutare, anche se lunedì sera a rifornire le caldaie dell’ospedale sono arrivati cinquecento litri di gasolio, anche se serviranno solo a tamponare l’emergenza, perché rimane sempre fuori uso a causa di perdite il maxi serbatoio da duemila litri che consentirebbe un approvvigionamento più consistente, evitando improvvise improvvise interruzioni del riscaldamento dell’acqua, così come accaduto purtroppo spesso negli ultimi tempi. Nel frattempo si è aperta un’altra polemica sulla sanità a Capri, questa volta riguardante lo stop in banchina dell’idroambulanza che è ferma ormeggiata nel porto di Capri da Marzo 2011 a causa di avaria. Dagli ambienti ufficiali della Capitaneria di Porto si è appreso che lo stop in banchina del mezzo che viene usato per le emergenze e trasferimenti urgenti a terra ferma di pazienti gravi, non è dovuto ai mancati pagamenti degli equipaggi da parte dell’ASL Napoli 1, bensì ad una serie di guasti meccanici che hanno colpito l’imbarcazione che può offrire garanzie di sicurezza nel corso della navigazione, se non sarà ovviato a tali inconvenienti ai componenti meccanici ed alla struttura. I lavori di riparazione all’idroambulanza quindi dovrebbero essere effettuati dall’ASL e solo dopo tale intervento potrà riprendere a navigare. Delle tre idroambulanze che sono impiegate nel servizio di pronto soccorso nel golfo di Napoli solo quella in dotazione all’isola di Capri è ferma da tempo mentre sono già state riparate quelle in servizio ad Ischia e Procida ora i capresi sperano che ASL e Regione intervengano con urgenza per ripristinare e mettere in efficienza anche l’idroambulanza destinata all’isola quella di Capri.