L’ignobile Fedez (anche se la Rai si dissocia)L’ingrata Egonu che accusa l’Italia di razzismo Infine, non ci facciamo
mancare neppure le Foibe
Fonte: Il Mattino di Foggia
di ANTONELLA GENTILE
“Preparatevi”. Non si può dire che sui social Fedez non avesse diffuso un alert sul freestyle scritto da Salmo che avrebbe eseguito, durante Sanremo, dal palco della Costa Smeralda. Ma certo in Rai non ne immaginavano il contenuto: un affondo contro il governo, in particolare contro la ministra Roccella sull’aborto e contro il viceministro Bignami, di cui il rapper ha strappato la foto con l’uniforme nazista. Se il forum di associazioni cattoliche ‘Ditelo sui tetti’ si schiera con la ministra della Famiglia, la politica tace e perino il vicepremier Salvini – dopo l’attacco a testa bassa al festival – oggi dice di non avere “tempo né voglia per le polemiche”. Viale Mazzini, invece, non ci sta e prende nettamente le distanze. “A nome della Rai ritengo che la libertà sia un diritto sacrosanto”, ma “sempre a nome della Rai, dei vertici e sul mio nome, in maniera molto netta sento di dirlo, mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato, soprattutto nella gestualità”. Atteggiamenti che “il servizio pubblico non può ammettere”, scandisce il direttore Intrattenimento di prime time Stefano Coletta. “Confermo che non eravamo a conoscenza della performance dell’artista, come poi ha dichiarato durante la serata. Ce ne aveva comunicata una, dicendoci poi che la avrebbe cambiata. La testualità può avere libertà espressiva, ma la gestualità può fare male quando diventa attacco personale, per questo contesto fortemente quanto è accaduto. Non è più libertà né diritto quando si sconina nell’attacco personale a un viceministro del governo che aveva già dichiarato più volte di chiedere scusa, quindi si trattava di un capitolo ampiamento chiuso. Questo tipo di attacchi non sono sintomo di libertà, lo dico anche a nome dell’amministratore delegato e della presidente”. Sul palco dell’Ariston, gli fa eco Amadeus, “c’è totale libertà di parola, però è importante che ognuno si assuma la responsabilità di ciò che dice”. La Rai si chiama fuori, quindi, memore anche del caso Primo Maggio, quando nel 2021 Fedez accusò i vertici di Rai3 – pubblicando sui social gli audio delle telefonate – di avergli fatto pressioni affinché modicasse il discorso che aveva preparato per il concertone, in cui attaccò duramente la Lega in difesa del ddl Zan contro l’omofobia. Viale Mazzini decise allora di non procedere con la querela per diffamazione nei confronti dell’artista: prova ne sia la sua ospitata, qualche mese dopo, a Che tempo che fa e ora la sua presenza a Sanremo – dove la moglie Chiara Ferragni coconduce prima e ultima serata del festival – nelle vesti di conduttore di Muschio selvaggio, in onda su Rai2 durante la settimana del festival, e di ospite della serata duetti di venerdì, in coppia con gli Articolo 31. E proprio J-Ax scende in campo a fianco dell’amico: “Fedez ha fatto semplicemente quello che deve fare un rapper: esprimere la sua opinione, provocando. Bisogna che tutti imparino cosa è il rap, il rap serve proprio a questo. Tra l’altro non ha nemmeno detto cose che non possono essere condivise da tutti, niente di strano”. Del resto, Fedez non ha mai fatto mistero delle sue idee politiche, né dell’impegno sociale, dalla raccolta fondi per il San Raffaele di Milano durante il Covid alla creazione della sua fondazione per la solidarietà. Nessun problema per la messa in onda di Muschio selvaggio, precisa la direttrice dell’Intrattenimento di prime time, Simona Sala (“ha un contenuto musicale”) né per le norme pre-elettorali, alla vigilia delle regionali in Lazio e Lombardia: “L’obbligo di par condicio non è scattato per una manciata di numeri”, precisa Coletta. Ma a tutti gli artisti è stata ugualmente raccomandata “grande attenzione a non affrontare temi politici”. L’INGRATA EGONU “L’Italia è un Paese razzista? Sì, però questo non vuol dire che tutti sono razzisti, o tutti cattivi o ignoranti. L’Italia è un Paese razzista, ma sta migliorando. Non voglio sembrare polemica o fare la parte della vittima ma semplicemente dire come stanno le cose”. Con queste parole la campionessa azzurra di pallavolo, Paola Egonu, ha risposto a chi le chiedeva se considerasse l’Italia un Paese razzista, nel corso della conferenza stampa sanremese che la consacrava come una delle co-conduttrici del Festival. Questa sera l’atleta afiancherà Amadeus e
Gianni Morandi sul palco dell’Ariston nella terza serata della kermesse, in cui è prevista l’esibizione di tutti i cantanti in gara, oltre ai super ospiti, tra cui spiccano Peppino di Capri e i Maneskin. Ma c’è grande attesa anche per lei, e per il monologo che porterà all’Ariston. Che sarà, almeno in parte, dedicato al tema del razzismo: “Nel mio monologo mi racconto, quindi ci sarà una parte dedicata a questo. L’ho scritto io, non ho preso spunto dagli ultimi episodi ma ho
voluto potermi raccontare a 360 gradi”. Con ‘gli ultimi episodi’ Egonu fa riferimento alle sue paro.