Anna Maria Boniello. Capri – Dopo le polemiche sul “trash” a turbare l’estate caprese, che fin’ora aveva camminato su binari tranquilli, è arrivata anche la mucillagine nel mare di Capri, che da quest’anno è stato insignito delle bandiere blu proprio per la pulizia delle acque e l’attenzione riservata all’ambiente, e con l’isola dotata di ben tre depuratori perfettamente funzionanti.. Ieri la lunghissima scia grigiastra e melmosa che si era formata in una lunga fascia di costa fra Palazzo a Mare ed il molo foraneo del porto, grazie alle correnti ed al moto ondoso si è frantumata in diversi punti ed il movimento del mare l’ha lentamente dirottata lungo l’altro versante dell’isola, tra punta Campanella e Punta Tiberio, oasi e santuario marino, con il rischio di invadere anche la baia di Marina Piccola. A monitorare la situazione anche ieri sono stati gli uomini della Capitaneria di Porto ed il Tenente di Vascello Alessandro Sarro che si tiene in costante contatto con i due sindaci dell’isola, Ciro Lembo e Franco Cerrotta, che già nel pomeriggio di mercoledì, dopo l’allarme di bagnanti e turisti avevano chiesto l’intervento degli esperti dell’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che si trovavano a Capri per i prelievi legati alla balneabilità e che hanno effettuato dei prelievi anche della mucillaggine in mare. Al loro rientro a Napoli, dopo i primi esiti ricevuti dai laboratori, i tecnici hanno rassicurato i due primi cittadini, confermando che si trattava di un fenomeno naturale, che anche se sgradevole da osservare non è assolutamente inquinante. La notizia arrivata dai sindaci è stata diffusa in tutte le località balneabili per cui l’affluenza in mare non ha subito contraccolpi. Diversa la situazione per la navigazione in mare intorno alle coste dell’isola. Le chiazze di mucillagine infatti, che sono composte da una compatta fioritura di alghe, se risucchiate dagli impianti di raffreddamento dei motori possono portare al surriscaldamento che lascia in panne lo scafo. L’ampio tratto di mare è stato costantemente monitorato dai marinai della Capitaneria di Porto sia con il loro mezzo veloce che con la motovedetta per l’intero arco della giornata e lo stesso servizio è stato effettuato durante la notte onde evitare possibili incidenti. Nabil Pulita, della segreteria regionale di Legambiente spiega che “Il problema che riguarda tutto il golfo è arrivato anche nell’isola di Capri, soffriamo anche qui di due elementi che secondo noi hanno determinato il fenomeno, in primis i cambiamenti climatici, che provocano l’innalzamento della temperatura del mare, ed in secondo luogo quello relativo all’intero golfo di Napoli, che è carico di elementi nutrienti che provengono da aree non depurate, favorendo la crescita di alghe che diventano poi mucillagine. Quindi bisogna creare più depuratori nell’intero golfo.”. E intanto intorno alle 16.00 sono iniziate anche le opere di bonifica sui fondali della Grotta Bianca dove alcuni giorni fa è stato rinvenuto da un sub un ordigno bellico inesploso. Un nucleo di sei subacquei dello Sdai della Marina Militare si è immerso nelle acque interessate dal ritrovamento ad una profondità di quindici metri per mettere in sicurezza la zona dove è stata rinvenuta l’ogiva di circa 40 centimetri di lunghezza per 15. L’operazione è durata alcune ore e sarà ripresa intorno alle sette di stamani quando i subacquei dopo aver recuperato l’ordigno con una serie di palloni galleggianti, sempre sotto il livello del mare, lo trasporteranno ad oltre un miglio dalla costa per farlo brillare in uno specchio d’acqua in piena sicurezza. Le operazioni di oggi saranno coordinate dal tenente di Vascello Alessandro Sarro dal ponte della motovedetta Cp850 e con il supporto in mare del mezzo veloce G.C.A.81.