Anna Maria Boniello. Capri – Il guasto che ha colpito ieri l’Isola di Capri, il traghetto veloce della Caremar, unico mezzo veloce della società regionale che mantiene i collegamenti fra Napoli, Capri e Sorrento ha anticipato di ventiquattr’ore i disagi che erano stati annunciati dopo la notizia della sospensione di circa un mese dell’Isola di Capri, la motonave che doveva andare in cantiere per le rituali operazioni di controllo. Uno stop di circa venti giorni sul quale è calato anche un piccolo giallo, non sono state infatti comunicati alla biglietteria gli orari delle corse che saranno effettuate in sostituzione di quelle che attualmente sono coperte dalla motonave veloce. Ben sei collegamenti, tre da Napoli, che partono da Calata di Massa alle 5.35 del mattino, alle 12.00 ed alle 17.25 e tre da Capri alle 10.20, alle 15.35 ed alle 20.15, quest’ultima corsa resta per molti utenti delle vie del mare, l’unica possibilità di raggiungere la terraferma dopo le 18.10. A quelli per Napoli vanno ad aggiungersi i collegamenti fra Capri a Sorrento, quattro corse da Capri e quattro da Sorrento, linee che vengono in gran parte utilizzate da studenti che si recano a Sorrento per frequentare istituti che non ci sono sull’isola ed operai che provengono dalla penisola. A bordo della nave veloce, oltre i passeggeri viaggiano anche autovetture e camion per l’approvvigionamento giornaliero. “E’ pur vero – fanno sapere dai vertici della Caremar – che le corse abolite saranno sostituite dalla nave lenta” per cui tutto resta invariato, tranne che gli orari di partenza da Capri o da Napoli, ed i tempi di percorrenza, un viaggio con la motonave veloce dura infatti cinquanta minuti, mentre con la nave lenta si impiega un’ora e venti e tra imbarco e sbarco delle autovetture, la scaletta oraria quasi sempre non viene rispettata e l’impossibilità ad arrivare nel porto di Sorrento, per cui il maxi traghetto che entrerà in sostituzione dell’Isola di Capri dovrà ormeggiare nel porto di Castellammare, dopo aver ricevuto le opportune autorizzazioni delle capitanerie di porto. Ma i disagi non riguardano solo l’isola azzurra, ovviamente gli stessi problemi riguardano anche le altre località del golfo: ad Ischia,hanno indetto per il prossimo 29 Novembre una manifestazione generale di protesta da parte dei residenti, rappresentanti delle categorie, che culminerà in un corteo la cui partenza è prevista da Casamicciola Terme, fino ad Ischia Porto. “Ma i problemi della Caremar – denuncia il segretario regionale della Filt Cgil Emanuele Fernicola – non sono solo quelli strutturali dei mezzi che navigano nel golfo, la situazione riguarda l’incapacità che la Regione Campania ha dimostrato nel portare a termine la fase di privatizzazione dell’azienda. Tutto ciò – continua il sindacalista – ha portato la Comunità Europea a far bloccare i finanziamenti che il Governo doveva dare alla Regione, che quindi non avendo più gettito statale, non riesce a mantenere gli impegni economici. Infatti a soffrire più di tutti sono i lavoratori marittimi della Caremar, che da due anni non percepiscono con regolarità gli stipendi che dovrebbe erogare la Regione, e nemmeno la Regione riesce a fronteggiare le spese dei fornitori per il carburante e la manutenzione delle navi. Ecco perché si arriva a questi limiti estremi che vanno sempre a scapito della popolazione residente nelle isole, ledendo il diritto di mobilità, ed anche dei lavoratori che in questi momenti di crisi sono i soggetti più deboli e comunque si fanno carico delle esigenze dei passeggeri.” Trapelano voci dagli ambienti marittimi che sarà l’Adeona, il maxitraghetto della Caremar, a sostituire l’Isola di Capri, ma non si conosce ancora se sarà mantenuto lo stesso numero di corse tra Capri, Napoli e la penisola, ed intanto per gli isolani si profila anche quest’anno aria di tempesta sulle vie del mare.