Capri – L’isola azzurra continua a franare. La scorsa notte un altro smottamento, dopo la caduta di un grosso masso verificatasi a febbraio 2014 sulla provinciale Capri-Anacapri, è accaduto questa volta a Marina Piccola, provocando paura tra la popolazione, anche se fortunatamente non si sono registrati feriti né ci sono stati danni alle strutture balneari limitrofe. I vigili del fuoco hanno disposto l’inibizione all’accesso ad un terrazzo sovrastante il luogo del movimento franoso e probabilmente, se i tecnici confermeranno la pericolosità, sarà tagliato un albero di alto fusto a rischio caduta. La frana, avvenuta nella notte tra sabato e domenica, è partita da un’altezza di un centinaio di metri dal livello del mare, da uno spazio sottostante la strada provinciale che collega il centro di Capri con Marina Piccola, in prossimità del complesso immobiliare conosciuto sull’isola come “Villa Casa Mia”. Lo smottamento ha attraversato tutto il costone, un dirupo che rientra in un’area di proprietà demaniale da dove è venuta giù un’enorme massa di terreno e detriti, che nella loro corsa hanno divelto alberi e cespugli facenti parte della folta vegetazione mediterranea e spontanea che nasce sull’isola. Lo smottamento, che è iniziato da “Villa Casa Mia”, è precipitato sino in mare sulla scogliera limitrofa alla spiaggetta Weber, a poca distanza da alcuni stabilimenti balneari e dal tratto di spiaggia pubblica. Lo smottamento ha creato lungo il dirupo una striscia larga circa 4-5 metri e lunga un centinaio che ha tagliato, come una ferita, il costone che sfocia in mare e che ieri era ben visibile da varie angolazioni della baia di Marina Piccola. Le cause che hanno determinato la frana sono state probabilmente le fitte piogge delle ultime settimane, cadute copiose anche sull’isola, e la bufera di vento che addirittura ha fatto interrompere per un giorno i collegamenti con la terraferma, uniti alla conformazione morfologica del territorio che si presenta in vari angoli dell’isola particolarmente friabile e quindi soggetto a movimenti franosi. L’allarme è stato dato da alcuni pescatori e dagli abitanti di Marina Piccola che, impauriti, si sono riuniti sulla spiaggia di Marina Piccola per capire cosa stesse accadendo. A parlare è Franco Maglio, un caprese con l’hobby per la pesca, che racconta: “Ero a pesca con mio figlio quando all’improvviso ho sentito due grossi boati a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Anche se era buio e non si riusciva a vedere niente ho subito intuito che si trattava di una frana staccatasi dall’altro della montagna”. Ed è stato proprio Franco Maglio uno dei primi a lanciare l’allarme. Sul posto sono arrivati via terra per i primi interventi i vigili del fuoco del locale distaccamento, che dopo aver constatato che non c’erano stati feriti hanno effettuato un accurato sopralluogo sia a monte, da dove era avvenuta la frana, sia a valle sulla spiaggia pubblica. Contemporaneamente sono arrivati i militari della Capitaneria di porto e gli agenti della Polizia del commissariato di Capri. Alle prime luci dell’alba si sono chiariti i contorni dell’incidente: la frana fortunatamente nel suo cammino non aveva investito nessuna abitazione. Dopo i primi accertamenti è stato verificato che il tratto di mare e lo specchio d’acqua interessati dalla frana erano già interdetti da anni sia alla navigazione che alla balneazione proprio per il pericolo di caduta massi, per cui non è stato necessario disporre una nuova interdizione a tutela dell’incolumità pubblica e privata. Nella zona a monte, all’interno del complesso di “Villa Casa Mia”, invece, i vigili del fuoco della squadra “A” di Capri hanno ravvisato una situazione di pericolo derivante dalla presenza di un albero di alto fusto in bilico che era stato danneggiato dalla frana e poiché si trova in un’area prospiciente a un terrazzo i pompieri hanno inibito l’accesso all’area interessata per motivi di sicurezza. Frane e smottamenti a Capri, anche per la sua natura morfologica, si verificano con una cadenza periodica, quasi annuale. L’ultima frana in ordine di tempo risale al settembre del 2013 quando e interessò il belvedere sottostante punta Tragara. Irrisolto rimane il problema di via Krupp, la famosissima strada a tornanti costruita da re dei cannoni Alfred Krupp, che è di nuovo chiusa dallo scorso mese di giugno per ordinanza del seguito proprio per il timore di ulteriori crolli. Via Krupp rimase chiuse per ben 32 anni, per poi riaprire nel giugno del 2008 con una cerimonia in pompa magna alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Meno di un anno dopo, nel febbraio del 2009, la celebre grotta di Fra’ Felice, situata proprio lungo via Krupp, si sbriciolò e scomparve per sempre a seguito di una frana. E negli anni non sono mancati gli eventi luttuosi, come la frana che alla fine degli anni Sessanta provocò due morti a Porciello o la caduta di un masso che, nel 1992, colpì mortalmente in volto il piccolo Desio Gargiulo, di appena 6 anni, mentre faceva il bagno in prossimità di Punta Tiberio vicino alla spiaggetta di Santa Maria in un tratto interdetto alla balneazione. La lenta azione della natura e la mancanza di manutenzione stanno mettendo a rischio le bellezze e i luoghi del paesaggio isolano. E’ il caso dell’Arco Naturale, da tempo a forte pericolo di crollo. Il Comune ha da tempo avviato una serie di interventi di messa in sicurezza per evitare la scomparsa del celebre arco: dopo una serie di lungaggini burocratiche la Regione ha stabilito un finanziamento per il suo recupero e i lavori dovranno essere avviati a breve tempo.