Anna Maria Boniello. Capri – Il Referendum anti slot-machine ad Anacapri è stato indetto con un voto unanime del Consiglio Comunale in concomitanza con le elezioni regionali del 2015. Il sindaco, con il voto di ieri, ha messo a segno un altro duro colpo all’abuso delle macchinette mangiasoldi. “Un allarme – ha detto Franco Cerrotta – che è stato raccolto dall’amministrazione, colpita dalla disperazione dei cittadini e famiglie che sono toccate da questa vicenda.” Sull’installazione delle macchinette nei locali pubblici, era già stato varato un regolamento che stabiliva che i locali con le slot-machine dovevano trovarsi a centocinquanta metri da edifici scolastici, luoghi di culto compresi cimiteri, impianti sportivi e centri giovanili e strutture balneari e spiagge. Al sindaco però non è bastata il sì degli assessori e dell’intero consiglio comunale, ma ha deciso di fare intervenire su un argomento così delicato l’intera popolazione, mediante l’indizione di un referendum. Al termine del consiglio comunale il sindaco Cerrotta in una sua dichiarazione ha spiegato i motivi che lo hanno portato a mettere in atto tutti gli strumenti a disposizione degli amministratori: “In primis –dice Franco Cerrotta – la richiesta è arrivata dagli attori principali di questa triste vicenda, cioè i giocatori che ci hanno pregato di intervenire perché da soli non riescono ad uscire da questa drammatica e funesta problematica, così come dalla consapevolezza che il danno prodotto da questo fenomeno è prevalentemente economico, lavorativo, morale, sociale e familiare, pertanto la conseguenza logica che ne deriva è la completa distruzione dell’individuo”. La necessità di un regolamento però è scattata dopo il blitz della Guardia di Finanza, che nel monitorare gli introiti delle apparecchiature, rilevò che a fronte di 250 euro di media incasso che fruttavano le slot nelle altre località italiane, quelle sull’isola di Capri arrivavano fino a 650 euro al giorno per macchinetta. Un fenomeno che il primo cittadino di Anacapri intende combattere con tutti i mezzi, spiegando che la volontà di molte amministrazioni è sicuramente quella di eliminare completamente questa condizione, ed invece, dice Cerrotta “sono costrette a fare il gioco delle tre carte, ed al massimo riusciranno a limitare i danni con azioni amministrative lunghe e complesse. Ecco perché siamo partiti con l’approvazione di un regolamento comunale, e limitarci per ora solo alla tutela dei cosiddetti luoghi sensibili. Da più parti e spesso in silenzio – conclude il sindaco – si afferma che questi affari sono in mano alla delinquenza organizzata, e quindi ci si chiede come sia possibile che le istituzioni difendano con forza questi giochi ‘leciti’. Forse è proprio questa la parola sbagliata, come è sbagliato che uno Stato debba lucrare sulle debolezze del cittadino. Non voglio criminalizzare gli esercenti che per una serie di motivazioni accettano questo patto ed agiscono nella legalità, ed è per questo che voglio ringraziare il Circolo Diaz, che ancor prima del referendum e il varo del regolamento autonomamente ha deciso di togliere le macchinette, insieme ai titolari dell’edicola di Piazza Capri che ieri hanno inviato in Comune una lettera nella quale ci comunicano che toglieranno le macchinette dal loro esercizio. Ciò sta a significare che la popolazione è con noi”