Fonte: Il Mattino – 7 giugno 2025
di Annamaria Boniello e Antonino Pane
Capri: intesa al ministero, nasce l’Area marina protetta. Vietate le barche a motore
L’Area marina protetta dell’isola di Capri diventerà una realtà per l’estate 2026. «Se tutti i tempi saranno rispettati – spiega il sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta – occorrono sei mesi per completare l’iter. Noi siamo determinati». Avanti tutta, dunque. Con il traguardo più importante: ai Faraglioni si potrà arrivare solo a remi o a nuoto, niente più imbarcazioni a motore. Dopo l’intesa raggiunta al ministero dell’Ambiente va solo cambiata una norma. L’isola, dunque, fa un passo in avanti decisivo. Lo stesso sindaco di Capri, Paolo Falco, ha sottolineato l’importante risultato raggiunto con il posizionamento delle boe a Marina Piccola.
Capri, sprint per l’Area protetta «Faraglioni blindati in sei mesi»
`Dopo l’intesa raggiunta al ministero dell’Ambiente va cambiata una norma, poi i vincoli saranno realtà Murolo (Assocharter): «Questo risultato raggiunto anche con il nostro contributo, l’isola va protetta»
IL TRAGUARDO
L’Area Marina Protetta dell’isola di Capri diventerà una realtà per l’estate 2026. «Se tutti i tempi saranno rispettati – spiega il sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta – diciamo che occorrono sei mesi per completare l’intero iter. Noi siamo determinati. Anzi, posso dire che dopo il vertice di Roma, l’isola è determinata, per cui non vedo ostacoli che possono frenare verso questo importante traguardo». Cerrotta guarda al futuro con soddisfazione. «Sono stati fatti importanti passi in avanti, non c’è dubbio. Finalmente più che mostrare presunte supremazie si parla di difesa dell’intero perimetro dell’isola». Avanti tutta, dunque. Con il traguardo più importante: ai Faraglioni si potrà arrivare solo a remi o a nuoto, niente più imbarcazioni a motore.
LA ROAD MAP
Il primo passaggio, quello fondamentale per avviare l’iter procedurale, è emendare la legge numero 979 del 31 dicembre 1982. Quella che detta “Disposizioni per la difesa del mare”. È una legge fondamentale per la
protezione dell’ambiente marino ed è quella che istituisce le riserve marine. È necessario emendarla perché individua 52 “aree di reperimento” che sarebbero diventate Aree Marine Protette. Il fatto è che in questa legge Capri è stata fatta ricadere nell’area denominata “Fondali di Capri e Punta Campanella”. A questo punto deve intervenire un emendamento, che sarebbe già stato depositato, per creare l’area di reperimento autonoma di Capri e, quindi, togliere l’isola da quella di Punta Campanella. La legge 979 del 1982 è quella che con le norme della numero 394 nel 1991 definisce la classificazione delle aree naturali protette e istituisce l’elenco ufficiale delle aree protette nel quale vengono iscritte tutte le aree che rispondono ai criteri stabiliti, a suo tempo, dal Comitato nazionale per le aree protette. Insomma emendando la 979, l’isola di Capri rientra a pieno diritto in una area di reperimento autonoma che può diventare Area Marina Protetta. «Diciamo – spiega Antonino Miccio, direttore della Amp Regno di Nettuno e presidente del coordinamento nazionale dei direttori aree protette in Federparchi – che l’isola di Capri è il territorio ideale per verificare gli enormi benefici che la tutela e il godimento responsabile possono generare per l’ambiente e per il turismo di qualità. Oggi i comuni di Capri e di Anacapri hanno una grande opportunità: difendere un patrimonio naturalistico unico al mondo e, contemporaneamente, promuovere quel godimento responsabile sempre più apprezzato dal turismo di qualità».
I CHARTER
Dalla riunione di Roma è emerso anche un ruolo fattivo e collaborativo da parte di Assocharter, l’associazione che raggruppa oltre il 90% degli armatori di imbarcazioni che effettuano servizi per i turisti a Capri. «Abbiamo contribuito – dice Vincenzo Murolo, segretario di Assocharter Capri – alla perimetrazione delle aree. Oggi, con l’accordo anche sui Faraglioni possiamo dire che abbiamo una situazione eccellente per difendere la nostra isola e per continuare ad offrire agli ospiti il godimento delle nostre bellezze. Un risultato che, dopo due anni di lavoro intenso, ci soddisfa pienamente». Assocharter oggi conta 58 soci attivi con oltre 200 imbarcazioni. «Tutti insieme – ha sottolineato Murolo – siamo consapevoli che dalla difesa dell’isola deriva il futuro per i nostri figli. In passato ci lamentavamo, è vero, ma solo perché non eravamo stati coinvolti. Negli ultimi due anni, invece, abbiamo potuto esprimere liberamente i nostri pareri, molti sono stati accolti e ora siamo pronti a dire benvenuta Area Marina Protetta». Capri, l’intera isola, con la difesa del mare e della costa fa un passo in avanti decisivo. Lo stesso sindaco di Capri, Paolo Falco, ha sottolineato l’importante risultato raggiunto con il posizionamento delle boe a Marina Piccola. «Siamo convinti – ha detto Falco – che lavorando tutti insieme sugli obiettivi fondamentali per il futuro dell’isola possiamo raggiungere importanti traguardi. Il dialogo con Anacapri – ha sottolineato Falco – è continuo e siamo tutti consapevoli che uniti tutti i problemi si possono affrontare e risolvere».