Anna Maria Boniello. Capri – La colonia di russi che ha vissuto a Capri tra il 1906 ed il 1913 è entrata a far parte a pieno merito nella storiografia dell’isola. Infatti su questo scoglio di roccia dolomitica nel centro del Golfo di Napoli si incrociarono i destini di uomini che cambiarono il corso della storia. Tutto ebbe inizio nel novembre del 1906, quando per la prima volta Massimo Gorkij, profugo in Italia, mise piede sull’isola insieme alla sua compagna, l’attrice Marija Andreeva e si stabilì all’Hotel Quisisana. E quel soggiorno che doveva durare solo pochi giorni si allungò per parecchi mesi, tanto la bellezza e la quiete del luogo colpì la coppia, che prese in fitto Villa Blesus, oggi Villa Krupp, la casa che è passata alla storia per la famosa partita a scacchi a cui partecipò Lenin, che sovrasta la piccola rupe, dove alla base è stato posto il famoso monumento al padre della Rivoluzione Russa. E fu proprio a Capri che Gorkij istituisce la scuola bolscevica che doveva essere un laboratorio politico per operai ed intellettuali che erano stati espulsi o erano riusciti a scappare dalla Russia zarista, dopo che erano falliti i primi moti rivoluzionari. La venuta di Lenin a Capri, nel 1908, aveva però un ben preciso scopo, quello di riportare il gruppo di intellettuali capresi, tra cui spiccavano le figure di Bogdanov, Lunacarskij, Saljapin e Bazarov, sulla linea ufficiale del partito che aveva una visione diversa da quella che ormai veniva chiamata La Scuola di Capri. Un gruppo unito, marxisti e bolscevichi, che pure essendo seguaci di Lenin ed ammirando la sua genialità tattica, erano contro il razionalismo troppo arido di Lenin e critici verso la sua ortodossia. E fu solo nel dicembre del 1909 che la scuola di partito a Capri varò una piattaforma scritta da Bodganov ed avallata dai docenti dell’intera scuola, ed anche dagli studenti, che erano in gran parte lavoratori. E fu proprio questo motivo a far ritornare sull’isola il padre della rivoluzione. Lenin, informato sulla linea scelta da Gorkij e Bogdanov, per riconquistare la fiducia del gruppo isolano, ritorna sull’isola nel 1910 e da quel momento si crea una piccola frattura nella scuola di partito organizzata a Capri, e Lenin non coinvolse mai il nome di Gorkij nelle sue critiche contro i bolscevichi di sinista. La storia però diede ragione a Lenin, che materializzò le sue teorie dando vita alla Rivoluzione d’Ottobre che culminò il 7 Novembre con la presa del Palazzo d’Inverno. La scuola di Capri cessò di esistere quando Gorkij tornò in Russia nel 1913 grazie ad un’amnistia che venne concessa ad un gran numero di esuli russi in occasione del 300mo anniversario della dinastia dei Romanov.