Anna Maria Boniello. Capri – Ridda di ipotesi sull’ inquietante raid teppistico che la scorsa notte ha avuto per teatro il porto commerciale di Marina Grande. Il borgo marinaro dell’isola di Capri dove ancora una volta ad essere presi di mira, sono stati alcuni gommoni. Tre scafi, per la precisione, che una mano, rimasta ancora ignota, ha squarciato con un oggetto appuntito. Probabilmente un taglierino, che è stato utilizzato per mettere fuori uso i tre natanti, due dei quali di proprietà di una società di noleggio, la Oasi Motor, la cui sede si trova a poche decine di metri dal luogo dell’accaduto. Il terzo gommone, che forse è entrato nel mirino dei vandali per un equivoco, probabilmente l’autore del gesto criminoso pensava che appartenesse all’agenzia di noleggio, era di proprietà di un privato abitante del luogo. Ad accorgersi dell’atto vandalico è stato un marinaio che ha dato l’allarme ed ha avvertito uno dei titolari, Gianluca Mazzarella, che incredulo è arrivati sul posto. A tagliare gli scafi probabilmente è stata la stessa mano, e l’episodio, secondo le prime ricostruzioni fatte dagli inquirenti, sarebbe accaduto nel corso della scorsa notte, visto che Marina Grande comincia ad animarsi già di buon mattino, in prossimità delle partenze delle prime corse per Napoli e Sorrento. Dopo aver constatato i danni sono stati avvertiti gli agenti del commissariato che sono arrivati sul posto per avviare le indagini e risalire agli autori dell’incredibile gesto, che ha scosso la quiete invernale del borgo. L’atto vandalico della scorsa notte, infatti, non è il primo che si verifica a danno dei titolari delle società di noleggio delle imbarcazioni. Due altri episodi sono accaduti nell’estate del 2011, quando addirittura in piena estate, il 23 Agosto, ben sei gommoni ormeggiati nello specchio d’acqua del porto commerciale vennero squarciati con un coltello, probabilmente subacqueo, proprio come è accaduto in quest’ultimo episodio. L’autore di quel gesto è rimasto sconosciuto, e gravissimi danni subirono i titolari delle due società di noleggio, che dichiararono che per loro la stagione era praticamente finita. La stessa amarezza viene riportata oggi nella dichiarazione di Gianluca Mazzarella che nel commentare il criminoso gesto, che gli ha provocato danni per diverse migliaia di euro, il valore dei due gommoni supera infatti i 20.000 euro, dichiara “Questi episodi danneggiano notevolmente l’immagine dell’isola, ed anche l’economia del porto. Io intravedo dietro questi fatti una regia molto lontana dalla nostra tradizione e cultura di isolani, non abituati a subire simili gesti, sono nato e cresciuto a Marina Grande, qui tutti mi vogliono bene, e non ho mai litigato con nessuno del posto”. Quest’ultimo episodio, accaduto in pieno inverno, quando i gommoni sono tirati a secco e si trovavano nel molo d’alaggio, detto il Pennello, una lunga banchina che viene utilizzata nei mesi estivi come parcheggio e da novembre a maggio come rimessaggio per imbarcazioni, apre scenari inquietanti sulle motivazioni che hanno portato ad un gesto che danneggia, anche in questo caso, i titolari dell’impresa, due giovani isolani, Gianluca Mazzarella e Raniero Porta. Le indagini degli agenti del Commissariato, coordinati dal vicequestore aggiunto Maria Edvige Strina, spaziano a 360 gradi valutando ogni ipotesi in diversi ambienti, ed anche se la banchina non è dotata di videosorveglianza, gli autori del gesto potrebbero essere comunque stati ripresi dalle tante telecamere degli esercizi commerciali della zona.