Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Accoglienza e arrivi a Capri, le criticità iniziano dal porto di Marina Grande. E’ il molo dell’isola azzurra, il terminal di arrivi e partenze a destare sempre più preoccupazione e a far levare le proteste di operatori e addetti ai lavori. La stretta banchina del borgo marinaro isolano, infatti, è costretta a ricevere ogni giorno migliaia di arrivi, anche da navigli che sbarcano a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro creando in più momenti della giornata dei veri e propri “tappi” con difficoltà di procedere nel doppio senso di marcia. A rappresentare, inoltre, una notevole criticità è l’assenza ad alcuni approdi di tendine parasole che costringono nel momento dell’attesa prima dell’imbarco o nei minuti dello sbarco a tintarelle da insolazione per i poveri passeggeri. Il manto stradale del porto, poi, alla prima risacca in più punti crea subito dei “laghetti” che sono sia pericolosi che spiacevoli per i turisti che ignari di tale problematica finiscono letteralmente con i piedi nell’acqua. E non va meglio a tutti coloro, e sono tanti, che soprattutto quando si trovano costretti a scendere dai mezzi in arrivo agli approdi più lontani, devono percorrere l’intero porto con trolley che finiscono spesso incastrati nelle buche. “Attualmente il porto di Marina Grande – sottolinea Teodorico Boniello delegato per l’isola di Capri dell’Unione Nazionale Consumatori – è fermo agli anni Venti del Novecento”. Last but not least è lo sbarco all’ultimo approdo, quello finale del “braccio” conclusivo del porto di Capri che in più zone si presenta con un manto “sbriciolato”. E molti chiedono da tempo di porre rimedio a quello che dovrebbe rappresentare il “biglietto da visita” di Capri, per i tanti visitatori che, magari, mettono piede per la prima volta sull’isola tanto desiderata e si trovano, però, a destreggiarsi tra chicane varie.