Anna Maria Boniello. Capri – Cinquecentomila euro di cauzione e trenta giorni di tempo per superare i problemi di inquinamento ambientale della Sippic di Capri. E’ questo il senso del dispositivo emesso dalla Procura e dal Tribunale di Napoli che ieri sono stati notificati oltre che al Sindaco di Capri Ciro Lembo ed al Sindaco di Anacapri Franco Cerrotta, anche al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romano, all’Ambiente Stefania Prestigiacomo, al Capodipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, al Prefetto di Napoli Andrea De Martino ed al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. La corposa documentazione è stata depositata negli uffici del Comune in piazzetta dagli agenti del nucleo di polizia investigativa ambientale e forestale, che hanno ricevuto la delega dalla Procura di seguire l’intricata questione. Il provvedimento della Procura della Repubblica, è stato siglato da Giandomenico Lepore, Procuratore Capo di Napoli, dal Procuratore aggiunto Aldo De Chiara, che coordina il pool di magistrati ecologici che da anni si occupa del problema Capri e da Federico Bisceglia, Sostituto Procuratore a cui sono state affidate le indagini dell’inchiesta. Il primo provvedimento è stato emesso dalla XI sezione del Gip che porta la firma del presidente del collegio, il magistrato Bruno D’Urso che ha accolto le richieste che erano state a lui presentate dai Procuratori della Repubblica che già nel lontano 2009 avevano posto sotto sequestro la centrale di Marina Grande concedendo però al gestore la facoltà di utilizzo per consentire la messa a norma di alcune strutture e la conseguente eliminazione di problemi di inquinamento più volte denunciati presso gli uffici della Procura facendo scaturire l’interesse della magistratura e l’avvio dei procedimenti giudiziari nei confronti dei responsabili. La Procura a sua volta aveva anche nominato un tecnico per verificare l’andamento dei lavori, e secondo gli atti depositati ieri in Procura il Ctu ha evidenziato nelle sue relazioni che il gestore della centrale non aveva risolto i problemi che erano stati rilevati. Un rilievo che ha portato il Sostituto Procuratore Federico Bisceglia, nel mese di quest’anno, a chiedere al Gip la revoca della facoltà d’uso della centrale elettrica, perché benché fossero passati mesi il Ctu ancora rilevava l’esistenza di violazioni alle normative ambientali. A distanza di cinque mesi, secondo il magistrato la situazione non è andata migliorando, ed è perciò che il Gip ha emanato l’ordinanza in cui chiede l’eliminazione di tutte le violazioni rilevate entro il tempo massimo di trenta giorni e una cauzione di cinquecentomila euro da versare su un conto della Procura di Napoli, somma che sarà introitata se entro il termine di trenta giorni dalla notifica del provvedimento non verranno eliminate tutte le violazioni già riscontrate dal Ctu. Se la società non vorrà usufruire di tale facoltà che gli consente il magistrato allora, scrive il Pm, sarà disposta l’apposizione dei sigilli alla centrale elettrica già sottoposta a sequestro.