Anna Maria Boniello Capri – E’ stato probabilmente un masso che si è staccato dal costone la causa della frana che ieri ha provocato uno smottamento lungo il promontorio di Tragara, lo sperone di roccia che da sotto il belvedere finisce in mare, nello specchio antistante la grotta degli innamorati e la baia di Marina Piccola. Un punto lontano, non frequentato da bagnanti e diportisti, nel quale la Capitaneria di Porto con una propria ordinanza, che riguarda tutti i tratti interessati dal pericolo di caduta massi, aveva già vietato l’ormeggio, la sosta di natanti e la balneazione, proprio per i motivi di sicurezza e per la pericolosità dovuta al rischio di smottamenti. Ieri mattina, intorno alle 12, in quel tratto di costa si è verificato l’episodio franoso che è stato fissato dall’obiettivo di un diportista che transitava al largo dei Faraglioni. Fortunatamente i massi sono si sono fermati lungo la scarpata e la conseguenza è stata un grosso polverone provocata dal movimento franoso e centinaia di detriti che si sono fermati lungo il pendio bloccati tra vegetazione e macchia mediterranea senza precipitare in mare. Sul luogo a perlustrare la zona la motovedetta della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Capri che ha accertato che nessun danno era stato arrecato a cose o persone. La Capitaneria ha rilanciato l’ordinanza di divieto di sosta e navigazione nei punti a rischio frana, ordinanza che fissa inoltre in 200 metri i limiti della distanza di imbarcazioni e natanti dalla costa a picco sul mare. Quella di ieri è avvenuta a un anno di distanza dall’ultima frana che investì la zona di Pizzolungo, lungo la strada che conduce alla villa dello scrittore Curzio Malaparte, sullo stesso versante dell’evento verificatosi ieri: era il settembre 2012 quando lo smottamento di un terrapieno provocò la caduta di una decina di metri di parapetto e la strada venne interdetta al passaggio per una decina di giorni. Un altro smottamento a Tuoro avvenne nell’aprile del 2011: in quel caso cedette e precipitò il muro di contenimento lungo la strada residenziale della parte alta di Tragara. Quella che fece più impressione e distrusse una delle case del mito fu l’immensa frana che fece scomparire dalla storia di Capri la Grotta di Fra’ Felice, dove l’industriale tedesco Alfred Krupp aveva ricavato una piccolissima costruzione nella quale si riuniva agli inizi del ‘900 con i suoi amici stranieri e capresi che insieme a lui apprezzavano i piaceri della musica e della tavola. A febbraio 2009 insieme alla roccia che precipitò in mare franò anche la piccola e caratteristica costruzione in stile caprese e in un munito si cancellarono per sempre decenni di storia e scomparve uno dei più bei scorci dell’isola. L’episodio accaduto lungo il costone sottostante via Krupp si verificò otto mesi dopo la riapertura della caratteristica strada a tornanti che avvenne il 29 giugno 2008, nel corso di una cerimonia con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a due anni dall’inizio del suo primo settennato. Via Krupp era rimasta fino ad allora chiusa per circa trent’anni proprio a causa di una frana. Smottamenti ed eventi franosi sono episodi piuttosto frequenti sull’isola, dovuti alla morfologia e alla natura geologica di Capri. Episodi che si verificano in particolari condizioni atmosferiche, dopo periodi di abbondanti piogge o dopo la siccità estiva.