Mariano della Corte. Capri – Nuovi casi di avvelenamento di gatti nel borgo di Sant’Anna a Capri. A distanza di meno di un mese da un episodio simile, accaduto in agosto, che destò scalpore ed indignazione, torna in azione il killer dei felini. Vittime dell’immotivata crudeltà dell’anonimo avvelenatore, tre gatti appartenenti alla colonia di gatti che popola l’antico borgo nel centro storico di Capri. Secondo la denuncia dell’associazione animalista “I migliori amici”, si trattava di una gatta sterilizzata e del suo cucciolo, che era stato salvato dai veterinari proprio all’indomani degli avvelenamenti di agosto, ed un terzo esemplare maschio, anche esso ancora cucciolo. L’episodio di ieri è arrivato a poche ore di distanza dalla “Festa del Bastardino”, che domenica scorsa ha portato ai Giardini della Flora Caprense numerosi animalisti capresi con i loro amici a quattro zampe, dove si era peraltro tenuta una conferenza a cura di un veterinario caprese proprio sull’argomento di come prevenire e come agire in caso di avvelenamento di animali. Un tema molto sentito dalla popolazione caprese, animalista e non, con il Vicesindaco Marino Lembo, che a nome dell’amministrazione comunale, ha ribadito la massima collaborazione allo scopo di identificare e fermare l’anonimo avvelenatore. Un impegno che era già stato sottolineato dall’affissione di cartelli del Comune nella zona dove erano avvenuti i precedenti episodi, in cui si consigliava prudenza e si ammoniva a non lasciare alcun tipo di esche avvelenate, ricordando le pesanti sanzioni pecuniarie e penali alle quali si va incontro nel caso ci si renda colpevoli di crudeltà contro animali. La battaglia degli animalisti dell’associazione caprese, che da anni si occupa del controllo e del benessere delle colonie feline della zona, attraverso campagne di sensibilizzazione e sulla sterilizzazione, nello scorso agosto, all’indomani del primo episodio di avvelenamento, portò anche alla redazione di un esposto da parte dell’avvocato Alessandro Esposito, che per conto dell’associazione, denunciò alle autorità, Prefetto, Sindaco, forze dell’ordine ed ASL NA1, la situazione che si era venuta a creare nell’antico borgo di Sant’Anna, illustrando loro le modalità in cui si erano verificati gli avvelenamenti e chiedendo di essere informati in caso di sviluppi sulle indagini. Anche i residenti della zona si dimostrarono sconcertati ed irritati da quegli atti di crudeltà, e nei giorni seguenti furono affissi sui muri del borgo numerosi manifesti che, corredati di foto degli animali avvelenati, segnalavano gli episodi ed inveivano contro coloro che avevano compiuto quel gesto, ed addirittura i Verdi ed associazioni ambientaliste di Napoli avevano messo a disposizione una “taglia” di 500 euro a chi avesse saputo dare qualche indicazione per risalire alla mano che aveva compiuto l’avvelenamento.