Focus
di Massimo Maresca
IL GEMELLAGGIO PER SAN COSTANZO
Si è ripetuto anche quest’anno il tradizionale gemellaggio tra la comunità caprese e quella della frazione di Termini, a Massa Lubrense, punta estrema della penisola sorrentina a più di 300 metri sopra il livello del mare. Un gemellaggio che vede protagoniste le congreghe delle rispettive realtà – quella di San Filippo Neri, di Capri, e quella del Santissimo Rosario – che hanno San Costanzo come patrono. Infatti il presule santo, che a Capri viene solennemente venerato il 14 maggio, è festeggiato regolarmente nella frazione massese la terza domenica di luglio quando il simulacro di legno viene riportato nella chiesa parrocchiale dopo essere stato per qualche settimana nella chiesetta a Lui dedicata sull’omonimo monte.
I capresi che hanno potuto si sono uniti alla nutrita delegazione della Congrega isolana e hanno affrontato la ripida salita al monte, rigorosamente in abiti processionali e nella preghiera corale. «È sempre un’emozione unica mettersi in marcia per arrivare fin sul monte», ha dichiarato uno dei partecipanti, padre e nonno, che da decenni si vive la festa di San Costanzo a Termini. Invece un ragazzo bisbiglia: «Da Capri vengono ad imparare come si fa la processione», per strappare una risata ad un paio di coetanei.
Arrivati fin sulla cima, presso la cappella si è celebrata l’Eucaristia dove terminesi e capresi si sono stretti in un commosso e prolungato momento comunitario, come per non doversi separare troppo presto, come per strappare ancora qualche attimo di permanenza sul sagrato di erbetta che accoglie all’ingresso ogni viandante.
Sono decenni che il singolare gemellaggio ha luogo, questo grazie soprattutto ai congregati e alle rispettive amministrazioni delle confraternite che con fedeltà gestiscono il tutto, armandosi ovviamente di camici e croce, per andare fino in quel di Massa. Uno spirito, stimolato dal comune Santo Patrono, che vuole ogni anno rafforzare amicizie, alleanze e rapporti.
A concludere la giornata di gioia e di festa, un bel pranzo tutti insieme e come sfondo la meravigliosa isola di Capri – che da Termini si può quasi toccare tanto sembri vicina -, un momento conviviale per ricordare che la fatica del cammino comune, anche se pesante, diventa nutrimento e forza per continuare a salire verso vette magari metaforicamente più alte. E al termine della “mangiatella” – questa l’espressione usata -, tutti pronti, tutti ricaricati e rinvigoriti in volto riprendono la via di casa.
D’altra parte si sa: ogni salmo finisce in gloria…