Focus
di Massimo Maresca
Utopia, artisti capresi tra amicizia e musica
Una delle più fresche band isolane ha raggiunto il podio di un contest lanciato da una rinomata pagina Instagram, posizionandosi al secondo posto. Un vero piacere sapere che di questi tempi, a tratti desolanti e portatori di dubbi, c’è ancora qualcuno che continua instancabile a sognare e lavorare con determinazione. Stiamo parlando di Mariano Iovino (voce), Massimo Goderecci e Umberto Vacca (chitarre), Roberto Maldacena (basso) e Andrea Petagna (batteria), che insieme formano gli Utopia.
Tutto parte circa sei anni fa, dalla conoscenza e l’intesa nata nel frequentare la stessa scuola di musica (Kaos Music Lab), dove gli occhi si guardano, le performance si sorridono e i sogni prendono piede. All’inizio sono due chitarre elettriche, un basso, una tastiera, la batteria e una voce. Parliamo della prima fase, quella iniziale, dove i soli amici caldeggiavano le iniziative del gruppo a suon di alternative rock, un genere di nicchia.
Poi la scelta di eliminare la tastiera e raggiungere più persone. Le chitarre da elettriche diventano acustiche, la musica più soft e pop, un genere di certo più conosciuto, capace di attirare un pubblico più vasto. Per almeno un paio d’anni gli Utopia si divertono a fare quella che definiscono “musica da aperitivo”. Perché questo è sempre stato il loro spirito: divertirsi nel suonare insieme, approfondire un’amicizia non convenzionale, permettere ai rapporti di crescere e rafforzarsi nel tempo.
È con questa grinta che gli Utopia entrano nella terza fase del loro intenso cammino, quella dello stile musicale più contemporaneo, con una vincente musica da intrattenimento alla quale si sono avvicinate sempre più persone e dove le chitarre sono cugine, una acustica e una elettrica.
È un gruppo da prendere sul serio e che si prende sul serio in ciò che sogna e realizza. Quello che ad oggi impegna le loro energie artistiche sono le cover, ma lo sguardo e le capacità si rivolgono anche ad altro, a qualcosa di inedito, qualcosa per il futuro: creare musica loro e farla arrivare a più persone possibili.
Sembra essere qualcosa di irraggiungibile, un po’ come il nome che si sono dati. Ma tutti sanno che ogni sacrificio e ogni sogno non sono sprecati se capaci di far star bene qualcuno. A Mariano, Massimo, Umberto, Roberto e Andrea vanno i nostri complimenti e i nostri auguri per ulteriori e più grandi vittorie. Ad majora!