Focus
di Massimo Maresca
Un tappeto di speranze
Anche quest’anno la parrocchia di Santa Sofia si tinge di colori e profuma di petali. Infatti in occasione della festa patronale di Sant’Antonio di Padova, il coro della S.C.G. (Schola Cantorum Giovanile), capitanata da Rosanna Ferraro, detta Scescia, ha realizzato il tappeto di fiori, ideato dalla nota artista locale Patrizia Costante, che tra le 11.00 e le 12.00 di domenica 13 giugno è stato posizionato sul sagrato della chiesa madre.
Come ogni anno, anche in questa circostanza il coro non manca di lanciare un profondo messaggio di speranza alla comunità isolana e, nel caso specifico, al mondo intero. L’immagine prodotta sulla pavimentazione rossa di Piazza A. Diaz fa emergere l’urgenza di ogni uomo di trovare la luce. Il tempo della pandemia, che tutti ci auspichiamo possa presto essere confinato nei baluardi dei libri di storia, suscita l’esigenza per ognuno di riformulare importanze e priorità.
Dall’oscurità più profonda, Sant’Antonio con un abito quasi macchiato di ombre, solleva il mondo verso la luce del sole: è l’intercessione del patrono che prega per la comunità umana e indica la vera luce, il vero cammino. Ad aiutare la comprensione di questo sublime lavoro di gruppo, le parole del santo: «A contatto con lo Spirito Santo l’anima perde via via le sue macchie, la freddezza, la durezza e si trasforma tutta nel fuoco che la brucia; lo Spirito Santo, infatti, è ispirato all’uomo per infondergli una sua somiglianza, per quanto è possibile. Sotto la sua azione l’uomo si purifica, si riscalda, arriva all’amore di Dio, come dice l’Apostolo “l’amore divino è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5)».
Grande soddisfazione in coloro che hanno goduto di persona la costruzione fragile e la visione colorata di un messaggio tanto diretto, tanto toccante. Tra questi il parroco, don Marino De Rosa, che ha espresso grande gioia e gratitudine per il lavoro particolarmente comunicativo svolto dalle infaticabili mani della S.C.G., che anche l’Arcivescovo Mons. Francesco Alfano ha avuto modo di ammirare e apprezzare.
Ancora una volta la festa patronale anacaprese si configura come una possibilità significativa di incontro tra generazioni, un passaggio quasi obbligato di consegne, un’occasione di crescita e di speranza che ancora una volta viene colta, proprio come un fiore.