Fonte: Metropolis
di Marco Milano
I Faraglioni di Capri sorvegliati speciali, meritano di entrare nel patrimonio Unesco, intanto, fioccano le multe per yacht e panfili che non vogliono rinunciare a “passarci in mezzo”. A rilanciare la nomination dei Faraglioni patrimonio Unesco e quindi sottoposti alla massima tutela era stato nei giorni scorsi lo storico albergatore caprese Sergio Gargiulo, che già in passato quando rivestiva la carica di presidente della Federalberghi isola di Capri aveva proposto di renderli protetti a livello mondiale. “Iscrivere i Faraglioni nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco per quanto riguarda i beni naturali – ha detto Gargiulo ribadendo una posizione condivisa anche da Forza Italia isola di Capri – significa salvaguardarli e proteggerli dall’incuria e dall’inquinamento ambientale”. Le sentinelle simbolo dell’isola azzurra per le quali una nomination come “patrimonio dell’umanità” potrebbe rappresentare, in automatico, un ideale sistema di tutela, sono monitorate in questi giorni sia “live” con i mezzi di navigazione delle forze dell’ordine impiegati nei servizi di controllo sia attraverso la tecnologia. Obiettivo frenare il fenomeno dell’inchino e dell’attraversamento che troppo spesso avviene come se fosse un rito dinanzi ai Faraglioni e che, invece, è un’infrazione al codice della navigazione, oltre che un’azione pericolosa per la sicurezza in mare. E nelle scorse ore in un caso, i Carabinieri del servizio navale di Capri mentre transitavano nelle vicinanze dei Faraglioni hanno “beccato” e multato un megayacht che, nonostante il divieto, più volte messo in luce e ribadito in questa estate 2024, era intento ad attraversare le sentinelle di roccia. In un altro caso precedente, invece, era toccato ad un altro super-panfilo essere multato, questa volta dalla Guardia Costiera e con l’ausilio della tecnologia e dell’Automatic Identification System. Un apparato che consente da remoto di controllare rotta e velocità delle singole imbarcazioni munite di questo sistema. I controlli a mare continuano e le sanzioni nei confronti delle due imbarcazioni di lusso sono soltanto uno degli aspetti, a gravare sulle spalle di chi, alla guida di sontuosi natanti, si rende protagonista dell’inchino ai Faraglioni, contravvenendo alle regole della navigazione, potrebbero esserci anche conseguenze sui “titoli”, ovvero sulla patente che autorizza la guida in mare. Allo studio, infine, anche un circuito di videosorveglianza che “guardi” quanto accade intorno agli speroni di roccia più famosi dei cinque continenti. Un’idea, anche questa, lanciata nei giorni scorsi da Sergio Gargiulo che aveva detto “ma perché non pensare ad una videosorveglianza dei Faraglioni? – questo il suo suggerimento – Ci sarebbe un controllo h 24 con possibilità di verificare tutte le infrazioni in mare e sanzionarle in maniera
esemplare”.