Anna Maria Boniello – Capri. La notizia del cambio di sede del convegno di Confindustria da Capri a Napoli ha avuto l’effetto di una vera e propria bomba sull’isola tra gli addetti ai lavori e non. Ed anche se nessuna nota ufficiale è arrivata alla sede di Federalberghi e alla direzione del Grand Hotel Quisisana, sede ufficiale del meeting sin dalla prima edizione, datata 1986, l’eco della notizia è arrivato sull’isola attraverso canali informali. Ed in attesa di una nota ufficiale a rilasciare una dura e severa nota è stato Gianfranco Morgano, General Manager del grand hotel, vero e proprio tempio di Confindustria che ha visto salire alla ribalta del suo teatro Antonio D’Amato, che proprio a Capri venne eletto presidente dei giovani di Confindustria, e che ha visto alternarsi alla sua tribuna presidenti quali Luigi Abete, Luca Cordero di Montezemolo, Emma Marcegaglia. “Dopo 27 anni in cui abbiamo costruito un evento ormai diventato consuetudine nella programmazione turistica caprese, posso solamente masticare amaro –attacca Morgano con durezza- Rimango convinto, che la responsabilità di questa decisione ricade esclusivamente sui Giovani Industriali, Capri ed il Quisisana in particolare, hanno sempre fatto la loro parte in maniera egregia e quindi non hanno niente da rimproverarsi. Da inguaribile ottimista poi – stempera con un pizzico d’ironia Morgano – credo che il proverbio: “Muore un papa se ne fa un altro”, sia, in questa occasione, più che appropriato, anche se ultimamente, il Papa ha per fortuna ha passato la mano.”
Sconcerto ed incredulità anche sul fronte istituzionale da parte del presidente di Federalberghi Capri che aveva tenuto i contatti sino allo scorso mese con i responsabili di Confindustria che erano venuti a Capri per accordarsi sul numero delle camere, sui listini prezzi, “tanto che – spiega il presidente Gargiulo – esiste una nutrita corrispondenza tra noi e gli organizzatori, con i quali avevamo anche fissato la data che doveva essere anticipata al 20 ottobre, per motivi logistici, così come – continua Gargiulo – avevamo apportato tagli alle tariffe in vigore proprio in virtù di quella collaborazione che da sempre c’è stata con Confindustria.” Il presidente di Federalberghi pone una serie di dubbi sul motivo che ha portato lo spostamento a Napoli del convegno “Non capiamo perché Confindustria si celi dietro l’episodio di Città della Scienza, che poteva essere sostenuta anche da Capri con l’aiuto dei capresi. Sicuramente ci sono altre argomenti che hanno portato a questa decisione che al momento però non ci interessano e che non vogliamo nemmeno conoscere. Resta però il rammarico –conclude Gargiulo – per come sono stati trattati gli imprenditori turistici di Capri.” Ed anche sul fronte dei commercianti si registrano una serie di dichiarazioni di sconcerto per la cancellazione della ventisettesima edizione del meeting di Confindustria. Una data che scandiva da tempo la chiusura della stagione turistica sull’isola e coincideva anche con lo stop delle loro attività. Lo struscio dei “confindustrialini” per le strade dello shopping dell’isola era entrato ormai a far parte dei classici scenari turistici e mondani, dovuto in gran parte anche alla sicurezza dell’isola ed alle numerose opportunità di svago e divertimento che anche in autunno l’isola sa offrire ai propri ospiti.”