Anna Maria Boniello. Capri – L’operazione sul filo della memoria del giornalista scrittore Sergio Troise riporta alla ribalta un Grand Prix automobilistico nell’isola più pedonale del mondo, Capri. La storia è raccontata nel libro pubblicato da Paparo Editori, dal titolo Capri Grand Prix che sarà presentato sabato 20 Aprile alle 19.00 nel Teatro del Grand Hotel Quisisana. Nelle 48 pagine Troise rievoca quel 19 Aprile del 1953 quando gli stretti tornanti delle strade carrozzabili dell’isola furono teatro di un vero e proprio rally automobilistico. Un vero e proprio Gran Premio, chiamato “Prima Coppa dell’isola” che si svolse con la formula della cronoscalata sul percorso in salita di 3,8 km. Lo start avvenne nella piazzetta di Marina Piccola, proprio all’esterno della Canzone del Mare che era stata riaperta da qualche anno e si concluse all’ingresso di Anacapri proprio sotto la grotta delle Madonnina di Lourdes. Un arrampicata tra i gli stretti tornanti della via Provinciale a picco sul mare, con i bolidi dell’epoca che lambivano i muretti di quella strada che Curzio Malaparte definì “scala celeste”. L’organizzatore della gara fu il Principe Pupetto Sirignano che guidava l’Azienda di Cura e Soggiorno dell’Isola, uno dei grandi protagonisti della vita culturale e trasgressiva dell’epoca, mentre all’Automobile Club di Napoli, a quel tempo presieduto da Tommaso Astarita e diretto da Franz Amalfitano, venne affidata l’organizzazione tecnica della gara. A dirigere la corsa caprese fu l’ex pilota Fritz Caflisch, cronometrista Aurelio Della Vecchia. Gran parte delle auto che parteciparono alla gara arrivò a bordo di una nave messa addirittura a disposizione dalla Marina Militare. Ad assicurarsi il primo ed unico Grand Prix dell’isola di Capri fu, vincitore a sopresa, un blasonato esordiente diciottenne, Raffaele Leonetti detto Bubi, figlio del Conte Tommaso Leonetti e nipote del Principe Pupetto di Sirignano. Il giovane pilota era sprovvisto di licenza per correre, ma gli organizzatori chiusero un occhio e Bubi Leonetti si assicurò il gradino più alto del podio percorrendo il tracciato in 4 minuti e 23 con una velocità media di 51 km al volante di un’ Alfa Romeo 1900 di proprietà del padre. Con una Fiat 1103 conquistò il secondo posto Luigi Bellucci uno dei più grandi piloti napoletani dell’epoca, al terzo posto della classifica Giuseppe De Filippis al volante di una splendida Alfa Romeo 2005 SS Touring superleggera. La novità di quella corsa fu che a gareggiare ed assicurarsi il 5 posto in classifica fu una donna Maria Teresa de Filippis, che fu la prima donna, qualche anno dopo, a guidare una monoposto di F1 e che a Capri corse il Grand Prix su un taxi messo a disposizione dalla famiglia Staiano, dopo aver danneggiato la sua auto in prova. E fu proprio uno Staiano, Alberto che guidò scalzo come sua abitudine al volante di una vecchissima Lancia Artena, una Torpedo che era appartenuta ad Edwin Cerioche si classificò al sesto posto, dopo che, favorito per la vittoria, lungo l’ultimo tratto di percorso fu ostacolato dalla presenza di un cavallo imbizzarrito che gli tagliò la strada. E per ricordare quella gara, una tre giorni di eventi, una vera e propria rievocazione storica voluta del Comune di Capri, dal Sindaco Ciro Lembo e dall’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Marino Lembo e del Grand Hotel Qusisana, che vedranno sbarcare a Capri tre auto d’epoca che per la gioia degli appassionati faranno bella mostra di sé sulla piazzetta della Funicolare.