Anna Maria Boniello. Capri – Ennesimo raid teppistico a Capri ad opera di una banda di ragazzini nella notte fra sabato e domenica nella centralissima Via Li Campi. Una stradina tranquilla e quieta che sbocca nella piazzetta del Quisisana nel centro storico del paese, a pochi passi da via Camerelle, la strada dello shopping di lusso, dove gli abitanti denunciano da diversi mesi l’azione continua di gruppi di ragazzini che nel cuore della notte con urla e lanci di oggetti rinvenuti nei contenuti della spazzatura disturbano la quiete e vandalizzano gli ingressi delle abitazioni che si trovano in quella zona residenziale. Questa volta però uno dei proprietari delle abitazioni prese di mira si è recato negli uffici del Commissariato di Via Roma ed ha presentato una lunga e dettagliata denuncia dei fatti che si sono verificati negli ultimi mesi. L’uomo ha raccontato agli agenti che un gruppo di ragazzi tra i 15 ed i 18 anni, ma molti di essi minorenni, dopo che sua moglie, in avanzato stato di gravidanza, affacciatasi al balcone gli aveva chiesto di fare silenzio vista l’ora tarda, è stata presa di mira dai ragazzi che l’hanno insultata e le hanno lanciato contro una serie di oggetti presi dai cassonetti della spazzatura che si trovano nella zona. E dopo questo episodio, non contenti, i giovani scalmanati hanno preso di mira il portone di ingresso prendendolo a calci e spalancandolo dopo la rottura della serratura. A questo punto il marito della donna è sceso in strada, ma i ragazzi si sono dileguati nel dedalo di viuzze, favoriti dal buio della notte e la mancanza di lampade in funzione nella strada. Da qui la denunzia contro ignoti che è stata presentata nelle mani del vicequestore Maria Edvige Strina che dirige gli uffici di Capri. Questo è solo l’ultimo caso di un teppismo ormai dilagante che fa seguito ad i due casi più clamorosi, quello dei graffiti sulla stele di Lenin e il raid vandalico alla scuola elementare di Tiberio. Le scorribande notturne infatti sono andate avanti per tutto l’autunno e continuano in pieno inverno. Sempre in viale Matteotti è stata completamente distrutta la cabina telefonica in uso nella zona, ed addirittura gli impianti della Telecom che si trovano proprio a fianco del telefono pubblico. Nella piazzetta dell’artigianato sono state poi tagliate le radici di una vecchia e rigogliosa pianta di bouganville che ornava l’angolo della piazzetta che fa da quadrivio alla Certosa, ai giardini di Augusto e Via Krupp. Luogo di raduno dei teppisti che sono rimasti sin’ora sempre impuniti. E sempre nella stessa zona i vandali hanno anche distrutto la mappa della tabella che in più lingue dà indicazioni della viabilità pedonale e cenni storici della zona. Numerose sono le denunce che sono state presentate alle forze dell’ordine isolane, carabinieri, polizia di stato e vigili urbani. Purtroppo, tranne che nel caso della scuola di Tiberio, gli autori di questi ignobili l’hanno sempre fatta franca grazie alla loro giovane età che li porta a dileguarsi dai luoghi presi di mira e scomparire tra le rete di viuzze del centro storico, favoriti anche dall’ora scelta per mettere in atto le loro bravate che avvengono sempre nelle prime ore del giorno, subito dopo la mezzanotte, quando le strade sono praticamente deserte e meno pattugliate, vista l’ora, dalle forze dell’ordine che non possono entrare in azione. Sono in molti a ricordare però un episodio che fece epoca sull’isola, quando il Commissario Francesco Zunino fece appostare alcuni agenti nei luoghi cosiddetti caldi e fermò alcuni ragazzini che avevano divelto i contenitori della spazzatura, ed essendo minorenni li portò in commissariato dopo aver convocato i genitori che vennero denunziati per abbandono di minore eludendo gli obblighi della patria potestà.