Anacapri –
E’ appena calato il sipario sulle festività natalizie e il sindaco di Anacapri Franco Cerrotta torna alla carica per continuare la sua battaglia contro il gioco d’azzardo e contro le slot machine. Ieri sera, in un’affollatissima sala, gremita di persone di ogni età, tra cui moltissime donne, il sindaco ancora una volta ha dichiarato la sensibilità da parte dell’amministrazione comunale sulla problematica della dipendenza da gioco d’azzardo che Anacapri intende contrastare. L’assemblea pubblica, che si è tenuta nella sala del cinema Paradiso, ha registrato la presenza delle istituzioni locali e di alcuni esperti che il sindaco ha invitato alla manifestazione per portare il loro contributo. Sono intervenuti dalla tribunal del palco la dottoressa psicoterapeuta responsabile della Siipac (Società italiana intervento patologie compulsive) per il Lazio dottoressa Florinda Maione, il presidente dell’associazione Baccarato – Fondo per la Solidarietà e l’Antiusura onlus dottor Ignazio Barbuscia e il sociologo e consulente della Consulta Antiusura professor Maurizio Fiasco. L’incontro di ieri non è stata quindi una semplice manifestazione ma mi sono toccati i punti più scottanti su un tema che affligge la società moderna, che ha investito parecchi strati sociali dell’isola, come quello della diffusione del gioco d’azzardo meccanizzato e on line.
Un fenomeno che sta toccando tutte le fasci sociali, in particolari quelle più deboli, “provocando una vera e propria sofferenza psicologica sia acuta che cronica – ha denunciato dl palco il sindaco Franco Cerrotta – che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse. E’ una condizione molto seria che può arrivare a distruggere l’esistenza”. La lotta alla ludopatia sta diventando un cavallo di battaglia della nuova amministrazione che lo scorso autunno ha già approvato un regolamento comunale per disciplinare l’accesso ai giochi leciti fissando addirittura distanze minime dai luoghi sensibili quali scuole, circoli sportivi, palestre, luoghi di culto, cimiteri, stabilimenti balneari e centri di attività sociali e culturali. Un regolamento che venne approvato all’unanimità del consiglio comunale che in una seconda seduta ha indetto anche il referendum. Una vera e propria chiamata per la cittadinanza che dovrà dire la sua sulla linea adottata dal sindaco e dall’amministrazione comunale. Le delibere dell’amministrazione, anche se votate all’unanimità dalla giunta e dal consiglio, sono state impugnate da un esercente del posto, nella cui attività sono collocate alcune slot machine, che ha fatto ricorso al Tar chiedendo l’annullamento degli atti ritenendoli in contrasto con la normativa vigente. Tutto ciò però non impedisce all’amministrazione comunale di continuare nel suo percorso: il referendum sarà convocato in concomitanza con le elezioni regionali che si terranno nella prossima primavera. Alcuni esercenti, a partire dai soci e dal direttivo del circolo Diaz, autonomamente e spontaneamente hanno già deciso di accogliere la richiesta dell’amministrazione e dal 31 dicembre hanno rimosso dalla sede del circolo le macchinette mangiasoldi, così come l’edicola di piazza Caprile. Una presa di coscienza da parte degli esercenti che ha rafforzato la posizione del sindaco Cerrotta che ha ribadito la sua convinzione di avere intrapreso una giusta strada.
“Ritengo che le norme di tutela stabilite dal nostro Stato centrale per i fenomeni quali la ludopatia non bastino, anzi ritengo che lo Stato – ha sottolineato il sindaco di Anacapri – non sia il principale e unico attore in questa vicenda. Sono i sindaci che devono affrontare tutte le problematiche relative a questo fenomeno sempre più dilagante ma proprio i sindaci sono stati lasciati soli dallo Stato centrale e sottolineo che nella fattispecie esso tutela innanzitutto i propri introiti che derivano da questi cosiddetti giochi leciti. Quindi – ha aggiunto Cerrotta – mi sento come sindaco sempre più legittimato a tutelare la mia cittadinanza anche dal fenomeno della ludopatia che in termini economici forse potrebbe essere per lo Stato una spesa in materia sanitaria maggiore rispetto agli introiti derivanti da questi giochi mentre lo Stato continua ancora di più a tagliare sula spesa sanitaria. Per me è un dovere morale combattere affinché lo Stato si svegli da questo tormentoso sogno”. “Noi non vogliamo inventare nuove leggi ma vogliamo aiutare le persone”, ha concluso il sindaco sottolineando che “su questi problemi i cittadini quasi ogni giorno vengono a chiedere il nostro aiuto”.