Capri –
Tra le prime ordinanze del 2015, il sindaco di Capri Gianni De Martino ha dovuto firmarne una di vitale importanza: bloccare l’uso dell’ascensore dell’ospedale Capilupi a causa della mancata verifica tecnica di funzionalità. A portare il sindaco a firmare l’ordinanza di divieto di utilizzo di ascensore del Capilupi è stato un fonogramma inviato in Comune dai vigili del fuoco che, a seguito di un’ispezione fatta alla struttura, hanno riscontrato che mancava l’autorizzazione rilasciata dai tecnici per la funzionalità dell’impianto. Si tratta di controlli periodici che devono essere effettuati sulla struttura. L’assenza di tale documentazione impedisce quindi a chiunque di utilizzare l’ascensore. Ieri mattina, infatti, al Capilupi a notificare l’ordinanza del sindaco e disporre la chiusura dell’impianto sono stati gli agenti della Polizia Municipale unitamente ai responsabili dell’ufficio tecnico. L’ordinanza di fermo dell’ascensore è stata anche inviata al direttore sanitario del presidio ospedaliero dell’isola di Capri, dottor Giuseppe Papaccioli. Nell’attesa che l’ascensore riprenda a funzionare, i degenti che si trovano ricoverati all’interno dell’ospedale dovranno essere trasferiti con mezzi idonei attraverso le scale di collegamento per poter raggiungere sia gli ambulatori che la sala operatoria e quella di radiologia. Sull’isola intanto è già montato il malumore e ieri mattina il “Comitato Articolo 32 Isola di Capri” per il diritto alla salute ha annunciato, attraverso un comunicato lanciato via web, di aver diffidato i responsabili dell’Asl Napoli 1 a provvedere nel più breve tempo possibile al ripristino dell’impianto ed evitare disagi agli ammalati, ai degenti e a quelli che si recano in ospedale per ricorrere alle cure dei sanitari. Il disagio più grave però è quello del trasferimento degli ammalati in caso di necessità dai reparti alla sala operatoria, trovandosi le camere di degenza ai piani superiori. L’ascensore dell’ospedale Capilupi comincia a sentire il peso degli anni: infatti non è la prima volta che questo importante mezzo di trasporto all’interno del presidio ospedaliero si ferma per guasto. Il caso più grave accadde nel settembre del 2011 quando addirittura l’ascensore restò fuori uso per oltre una settimana e gli ammalati venivano trasferiti a spalla o sulla sedia a rotelle attraverso i vialetti esterni utilizzando la scala di emergenza. In un altro caso venne invece attivata la procedura di emergenza mediante la messa in funzione manuale.