(da il mattino dell'8.7.11) Mariano Della Corte – Anacapri. L’elegante e rustica chiesa monumentale di Santa Sofia, sita nel cuore pulsante di Anacapri, è stata oggetto di un attento progetto di restauro che verrà presentato e illustrato domani sera, alle 19.30, proprio all’interno delle navate dell’antica chiesa. Il progetto di restauro che è stato commissionato dal parroco don Daniele Pollio all’architetto Pino Gramegna si è avvalso anche dell’attento lavoro di ricerca storica da parte della Cooperativa culturale Nesea, presieduta dalla dottoressa Giusy Perrotta. La cooperativa, che da alcuni anni si occupa di progetti per la cultura, volti in particolare alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico e paesaggistico dell’isola, attraverso la collaborazione della ricercatrice caprese Simona D’Angiola, archivista di professione che collabora sia con la Soprintendenza Archivistica di Napoli che con il Centro Cerio di Capri, si è interessata anche del riordino dell’archivio parrocchiale della chiesa di Santa Sofia. L’antico complesso monumentale, la cui fondazione risalirebbe al 1510, come è ravvisabile dalla scritta in latino impressa sulla stessa facciata che recita: «Templum hoc divae Sophiae dicatum, anno Domini 1510», sorge nel complesso che anticamente, nel comune di sopra, veniva denominato ‘Le Pietre’, dove si svolgeva il mercato del pesce. Secondo autorevoli fonti storiche la chiesa divenne parrocchia nel 1614 ed il suo nucleo più antico era costituito dall’oratorio e dalla sagrestia, a cui poi furono aggiunte nel XVII secolo due cappelle coperte a cupola che andavano a prolungarsi nella piazza antistante. La facciata fu ultimata solo dopo il 1765, cui seguì pochi anni dopo l’annesso campanile, in posizione leggermente arretrata e in pieno stile rustico, completato nel 1777 insieme alle tre campane, benedette dall’allora Monsignor Gamboni. Sostiene l’architetto Gramegna, che: “la natura del restauro si propone di tipo storico-conservativo con un’attività di manutenzione che tenda a risaltare tutta la stratificazione sulla base dei documenti rinvenuti e delle varie vicissitudini ed eventi accaduti durante il corso dei 500 anni dalla fondazione della parrocchia di S. Sofia. Il restauro prevede – prosegue l’architetto – l’eliminazione di tutte le superfetazioni di tipo antropico e tecnologico di elementi architettonici riproposti in epoca moderna e la valorizzazione, invece, di elementi come il battuto di lapillo sulle coperture del complesso o l’utilizzo dell’intonaco a base di grassello di calce, in conformità a quelle componenti paesistiche e di inserimento nel contesto ambientale esistente nel centro antico della località denominata ‘Le Boffe’.” Nel corso della presentazione che avrà luogo mercoledì 8 giugno verrà inoltre annunciata l’imminente pubblicazione di una brochure storico illustrativa, a cura delle dottoresse Giusy Perrotta e Melania Esposito della cooperativa Nesea, volta ad illustrare le diverse fasi di conformazione del complesso monumentale di Santa Sofia.