Fonte: Il Mattino
di Gennaro di Biase
In Campania l’operazione trasparenza sortisce qualche effetto, ma i prezzi effettivi restano più alti di quelli medi suggeriti dal ministero. Non tutti i gestori hanno recepito la norma sull’esposizione di un cartello col prezzo medio di diesel, benzina, gpl e metano. Non manca poi un certo effetto Babele: nella prima mattina di ieri, il prezzo medio campano della benzina era di 1,905 euro al litro. Dopo un paio d’ore è stato alzato a 1,912. C’è chi, nella zona collinare di Napoli, ha scritto i prezzi a pennarello su un foglio A4: «Prezzo medio regionale, Senza piombo 1,905. Gasolio 1,748», si legge. Due passi più in là, però, il prezzo medio sale: 1,758 euro al litro per il gasolio, e 1,912 euro per la benzina. Carta e penna anche a Caserta, complici totem non aggiornati. Ieri pomeriggio, la benzina al self service si trovava a 2,099 euro in un distributore di Chiaia, come in provincia di Salerno (2,019). Sui prezzi incidono molti fattori, e non mancano le speculazioni in chiave turistica, denunciate dalle associazioni dei consumatori. A Ischia il self-service costa circa 2 euro (20 centesimi in più per il servito). Record per un distributore di Capri, dove un litro di benzina al self costa 2,259 euro. Viceversa, i prezzi dei carburanti sulla via Domitiana sono fra i più bassi delle province di Caserta e di Napoli soprattutto perché i distributori non applicano maggiorazioni in base alle modalità di erogazione di «servito» e «self»: si va da 1,71 a 1,80 euro per il diesel, e da 1,89 a 1,95 per la benzina. Ma sono ancora poche le aree di servizio che si sono adeguate all’obbligo nazionale di esporre i prezzi medi regionali.