Anna Maria Boniello. Capri – Durissimo colpo al mondo del by-night caprese, inferto dalla Procura della Repubblica, a seguito del decreto di sequestro delle licenze commerciali di quattro night-club e taverne firmato dal Pubblico Ministero Giovanni Corona. Il Magistrato, che coordina l’inchiesta sulla legittimità degli atti amministrativi relativi ad autorizzazioni e licenze commerciali, rilasciate ai titolari di locali notturni nell’isola di Capri, ieri ha messo un altro tassello alla sua inchiesta ponendo sotto sequestro le licenze originali che sono esposte all’interno di night-club e
discoteche dell’isola ed anche quelle depositate in Comune con l’intera documentazione annessa. L’operazione, che è stata affidata al Nucleo di Polizia Giudiziaria e Amministrativa del Commissariato di Capri, è stata coordinata dal Vice-Questore Aggiunto Maria Edvige Strina che guida la Polizia dell’isola e che ha fatto notificare il decreto di sequestro ai titolari di quattro esercizi : Il Celeste di Via Camerelle, il Bye Bye Baby di Via Roma, l’Anema e Core di Via Sella Orta, che fanno capo alla famiglia Lembo ed il Guarracino a Via Castello di un imprenditore napoletano. A questi si aggiunge il Number Two, il night club di Via Camerelle, a cui la Commissione di Vigilanza la scorsa settimana ha sospeso la licenza a causa di discrasie rilevate nei grafici. E ieri ancora un altro colpo di scena : contestualmente al sequestro degli atti e delle documentazioni, il Magistrato ha iscritto nel libro degli indagati anche l’ex Comandante della Polizia Municipale Nicola Palma. Il nome del dirigente, attualmente in pensione, va ad aggiungersi a quelli già indagati, e che avevano responsabilità nel settore e nell’ufficio commercio e che si erano alternati nel corso degli anni, a partire dal funzionario all’epoca responsabile dell’ufficio Costanzo Cerrotta, che oggi presiede il Cda della municipalizzata Capri Servizi e all’attuale Comandante di Polizia Municipale Marica Avellino. Nel libro degli indagati anche due tecnici di parte e lo stesso Guido Lembo, titolare di uno dei locali. Per tutti il Pm ha contestato di aver violato l’Art. 479 del Codice Penale relativo alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, a cui si è aggiunto l’abuso d’ufficio, e per tutti l’Art. 110 per concorso in reato.
Si spengono dunque le luci sul mondo della vita notturna caprese, anche se restano aperti, perché in possesso delle relative certificazioni rilasciate dalle Commissioni di Vigilanza, il Panta Rei, la discoteca-lounge di Via Acquaviva nel Comune di Capri ed il Red, l’unico night-club che si trova nel Comune di Anacapri. Entrambi i locali, secondo l’indagine effettuata dalla Procura che ha visionato gli atti, sono risultati in possesso di tutte le certificazioni necessarie che vengono rilasciate dalla Commissione Comunale di Vigilanza, e che certificano il possesso dei requisiti relativi alla conformità delle norme di sicurezza ed igieniche nei locali. Infatti il Panta Rei, che vanta circa 500 metri quadrati di spazio è l’unico locale sull’isola che è in possesso di una licenza per 138 persone all’interno, a cui vanno aggiunti altri 140 negli ambienti esterni. Oltre 270 persone, è stato certificato nelle varie commissioni, che si sono avvicendate nell’ispezionare gli ambienti sin dal 1988, quando ad esprimere il parere era la commissione di vigilanza provinciale, che nel tempo è stata sostituita da quella comunale. Il Panta Rei nel 2005 si trasformò da teatro a locale notturno e ricevette ulteriore documentazione che venne poi aggiornata da un’altra ispezione nel 2008. Il Red invece, il night club di Piazza Cerio ad Anacapri ha avuto tutte le licenze necessarie, perché come è stato detto dagli Uffici Comunali di Anacapri, la Commissione di Vigilanza si riunisce con periodicità ed addirittura, a tutela della sicurezza, si riunisce ed ispeziona anche gli ambienti dove vengono organizzate feste o intrattenimenti privati.