Anna Maria Boniello.CAPRI –Sala operatoria a rischio all’ospedale Capilupi dopo il blocco dell’ascensore che va avanti da alcuni mesi e non solo. Anche gli impianti di aria condizionata e climatizzazione sono fuori uso da mesi e i lavori di ristrutturazione della vecchia ala bloccati da anni: è questo lo stato in cui versa l’ospedale Capilupi di Capri e nell’isola monta la protesta a causa dei disagi che i capresi sono costretti a sopportare. Ieri mattina infatti per trasferire nel reparto degenza una partoriente che era stata sottoposta a cesareo il tecnico ha dovuto mettere in atto i comandi manuali dell’ascensore ed un’anziana, che a causa di una caduta aveva problemi al femore è stata trasportata su una barella attraverso il viale esterno. Ieri pomeriggio sulla porta dell’ascensore è stato nuovamente applicato un il cartello che indicava “Guasto” e se le cose andranno avanti di questo passo la situazione rischia di esplodere. Più volte il direttore sanitario Alfredo Irollo ha portato all’attenzione dei vertici e dei responsabili amministrativi dell’Asl questa situazione che ormai sfiora l’assurdo ma a parte una breve apparizione da parte dei dipendenti della ditta a cui è affidata la manutenzione , il problema dell’ascensore non si è ancora risolto. E irrisolto resta anche l’eterno stop dell’impianto di climatizzazione che questa estate a causa delle alte temperature ha arrecato grande sofferenza agli ammalati che erano ricoverato presso il Capilupi. Il problema che è anche ieri ha fatto scattare la protesta degli isolani diventa ancora più grave con l’approssimarsi della stagione invernale anche perché si è già appreso che sia nel caso dell’impianto di aria condizionata che nel guasto dell’ascensore si tratta di problemi strutturali che necessitano di interventi radicali essendo impianti ormai vetusti. Da ciò l’interesse e la protesta della collettività per il loro ospedale che serve una popolazione di oltre 13 mila residenti e che nei mesi estivi viene triplicata. Il problema più urgente da risolvere nell’immediato resta comunque quello dell’ascensore anche perché è l’unica struttura che collega all’interno i piani di degenza che si trovava nella parte più alta, la sala operatoria e il pronto soccorso al primo piano, mentre negli ambienti sottostanti si trovano gli ambulatori e le sale di radiologia e tac. Ambienti importantissimi sia per il pronto soccorso che per gli ammalati ricoverati in una struttura che vede i locali al suo interno collegati da scale, una situazione in cui la presenza dell’ascensore è di cruciale importanza. Alla vetustà e al blocco di queste importanti apparecchiature si aggiunge il problema dei lavori – fermi da anni – di ristrutturazione e ampliamento dell’ospedale, oggetto di una donazione di due milioni di euro da parte di una benefattrice isolana che destinò la somma agli interventi di restyling e che qualche mese addietro annunciò di voler ritirare la somma se non avesse avuto garanzie specifiche sulla riapertura del cantiere. Una spada di Damocle che incombe sull’ospedale caprese che se non adempie agli obblighi fissati rischia di vedere svanire il sostanzioso lascito. Del caso Capilupi si occupò anche il parroco dell’isola don Carmine Del Gaudio che durante la processione del 14 maggio, data in cui si festeggia San Costanzo patrono di Capri, fece cambiare direzione al percorso portando il busto argenteo del santo fino all’ingresso dell’ospedale invocando l’ ”intervento” del patrono a favore del Capilupi.