Fonte: Il Mattino – 6 giugno 2025
di Antonino Pane
LA SVOLTA
L’Area Marina Protetta dell’isola di Capri si farà. Ieri a Roma, al ministero dell’Ambiente, smussati gli ultimi angoli: c’è un sostanziale accordo tra Ispra e i Comuni di Capri e di Anacapri. Gli scogli, di nomi e di fatto che sembravano insormontabili erano i Faraglioni. Ebbene la soluzione che sembra mettere tutti d’accordo è una sorta di declassamento che porta l’area dei Faraglioni dalla perimetrazione A (tutela integrale) alla B. Ma, attenzione, non si tratterà di una B completa, ma di una BS dove la S sta per Speciale, cioè zona sottoposta a speciali vincoli. «La verità – spiega Franco Cerrotta, sindaco di Anacapri – è che abbiamo scoperto proprio durante la riunione che il 90% delle osservazioni presentate tempo fa dai Comuni di Anacapri e Capri erano già state accolte dall’Ispra e inserite nelle nuove perimetrazioni. Nessuna comunicazione ci era giunta al riguardo, ed è stata una bella sorpresa scoprire che importanti passi in avanti erano già stati fatti. Anche per questo voglio pubblicamente ringraziare Lorenzo Coppola, presidente di Federalberghi isola di Capri. Dal suo convegno di un mese fa è scaturita la convocazione a Roma di oggi (ieri ndr)». Un passo in avanti decisivo, dunque. Anche Paolo Falco, sindaco di Capri, parla di svolta importantissima. «Le zone BS, sono diverse ma è quella dei Faraglioni che ci soddisfa particolarmente. La zona BS significa che è sempre di alta tutela ma che almeno a nuoto o a remi è raggiungibile. Certo non ci si può ancorare, ma c’è la possibilità per chi va a remi di ammirare gli scogli che sono il simbolo planetario della nostra isola». Falco è particolarmente soddisfatto. «L’Area Marina Protetta – sottolinea – godrà di un finanziamento di 1,5 milioni di euro all’anno, nei primi tre anni, e ci sarà la possibilità di cominciare subito anche con attività divulgative sulla difesa della costa. Noi abbiamo già avviato il piano di protezione della lucertola blu che vive unicamente sui Faraglioni. In questo contesto vanno inseriti anche gli interventi già effettuati delle boe a Marina Piccola e il rispetto dei dodici minuti per ogni operazione di attracco».
GLI AMBIENTALISTI
Fondamentali nei passi in avanti fatti anche il ruolo delle associazioni ambientaliste. L’Area Marina Protetta Isola di Capri conta, storicamente, sulla piena collaborazione di Marevivo e di Legambiente. «Dopo lo studio scientifico eseguito da Ispra e la proposta di zonizzazione che Legambiente ritiene valida e condivisa, dopo le deduzioni richieste dagli stakeholder, la questione dirimente – dice una nota di Legambiente – risulterà la gestione del sito di interesse comunitario che è legato alla Penisola Sorrentina». Una perplessità, questa, fugata durante la riunione di ieri. È già pronto in Parlamento un emendamento, condiviso dalla stragrande maggioranza, che modificherà la legge 394 sulle aree protette e renderà autonoma la tutela di Capri da Punta Campanella. Si tratta di un passaggio obbligato senza il quale non è possibile varare il provvedimento per l’isola azzurra. «Per quanto riguarda la perimetrazione e zonizzazione dell’area – aggiunge Legambiente – bisogna tenere conto del lavoro scientifico finora prodotto dall’Ispra, e approvato dai Comuni di Capri ed Anacapri con delle deliberazioni prodotte in merito». Inoltre Legambiente auspica che «il ministero continui a utilizzare l’analisi scientifica svolta da Ispra per completare la procedura amministrativa per non rischiare di istituire, anziché una vera Area marina protetta una scatola vuota».