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(da Il Mattino del 10.3.2011) Anna Maria Boniello Capri – Il fortino di Bismarck cade nei mirino dei controlli dei poliziotti del nucleo antiabusivismo del Commissariato di Capri, diretto dal Vicequestore Stefano Iuorio, per lavori non autorizzati. Nella storica dimora, sulla quale vige il vincolo di tutela emanato dal Ministero dei Beni Ambientali i poliziotti hanno scoperto che erano in corso opere edilizie prive delle necessarie autorizzazioni in una delle unità immobiliari che sono state frazionate e vendute a privati. L’appartamento in questione, dopo le verifiche fatte dai poliziotti, è risultato di essere di proprietà della società immobiliare Capri per cui è stato difficile risalire all’identità dei proprietari. Una denunzia per aver violato le leggi di tutela e di vincolo ambientale è quindi partita dal Commissariato di Capri nei confronti dell’amministratore unico. Villa Bismarck, una delle più straordinarie dimore del mito che esistono a Capri. La villa prese il nome il Fortino, che mantiene fin’ora, poichè durante l’occupazione francese dell’isola, sotto Gioacchino Murat, nella zona venne costruita una piazza d’armi e un fortino di avvistamento. L’attuale complesso venne edificata dal pittore ungherese Hahn nella metà dell’800 sulle rovine del celebre palazzo imperiale dell’Imperatore Augusto, poi venne acquistata dal francese Dubufe che vi ospitò per un lungo periodo il compositore Georg Bizet. Nel ’38 il fortino venne acquistato dall’eccentrica plurimiliardaria americana Mona Williams che si innamorò di Capri e divenne il personaggio di punta del jet-set di allora. Dopo la morte del marito Mona sposò il Conte Eddie Von Bismarck discendente del cancelliere tedesco e dopo il matrimonio l’immobile prese il nome di Villa Bismarck. La contessa, appassionata di giardinaggio, riuscì a trasformare quel pezzo di isola in un giardino pregiato e tra i suoi amici e frequentatori della sua casa si annoveravano Aristotele Onassis, Ranieri di Monaco e Grace Kelly e Gabriella di Savoia. All’apertura del testamento della Contessa, che morì a Parigi nel 1933 si apprese che la sua volontà era quella di destinare tutto il complesso ad una fondazione internazionale per giovani artisti. Una volontà che invece è rimasta solo sulla carta, tanto che gli esecutori testamentari vendettero a privati sia il complesso centrale di Villa Bismarck che le sette villette che la circondavano, la discesa a mare, il giardino e la serra. Ed è proprio in questo piccolo capolavoro di architettura dove ieri sono arrivati i poliziotti per apporre i sigilli in uno degli appartamenti dove erano state abbattute pareti e divelti artistici pavimenti solo per recuperare alcuni metri quadrati.
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