Fonte: Roma
NAPOLI. Negli ultimi due mesi, i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno individuato 32 bed breakfast abusivi nel capoluogo partenopeo (Quartieri Spagnoli, Avvocata e Fuorigrotta), nelle isole di Capri e Ischia nonché nei comuni di Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e Massa Lubrense.
Al fine di eludere i controlli, gran parte delle predette attività abusive – ciascuna con capacità ricettiva media di 4/6 ospiti – era all’interno di immobili condominiali.
I prezzi praticati sono risultati in linea con la media di mercato ed è stata riscontrata, quale principale modalità di pagamento, il denaro contante all’atto dell’arrivo presso la struttura (pochi sono stati i casi di pagamento con mezzi tracciabili – bancomat, carte di credito, PostePay grazie ai quali si è riusciti a risalire ai b&b).
A Massa Lubrense, sono risultate adibite a strutture ricettive quattro ville di
lusso (tre delle quali dichiarate come prime abitazioni) in località Termini, poco
distante dal mare, con capienza dalle sei alle otto persone ciascuna, per pernottare nelle quali il corrispettivo richiesto andava dai 2 ai 3 mila euro a settimana.
A Forio d’Ischia, un soggetto, completamente sconosciuto al Fisco, gestiva quattro miniappartamenti all’interno di un unico immobile, ognuno con ingresso indipendente, fornendo molteplici servizi accessori con caratteristiche tipiche della forma imprenditoriale (servizi di ristorazione, pulizia giornaliera, posto auto).
Pur del tutto illegali, i sopracitati b&b venivano pubblicizzati a mezzo dei principali portali web di prenotazione (Booking, Airbnb, Trivago tanto per citarne alcuni), peraltro arricchiti da numerose recensioni.
Nei confronti dei responsabili sono state contestate sanzioni amministrative fino a 10mila euro (mancanza della Scia, di autorizzazioni e/o documentazione amministrativa, mancata esposizione dei prezzi praticati) e sono stati avviati controlli di natura fiscale per la quantificazione delle imposte evase.
In tale contesto, a Bacoli i finanzieri hanno contestato, peraltro, a un soggetto l’omessa dichiarazione dei redditi provenienti dai canoni di locazione di immobili di sua proprietà adibiti a “case vacanza”, per 29.400 euro.
L’attività, condotta anche nei confronti delle strutture ricettive regolari, ha permesso di individuare 27 soggetti che hanno omesso di comunicare la presenza degli alloggiati all’autorità di Pubblica Sicurezza.
I responsabili sono stati denunciati. In 7 casi, invece, è stato constatato il mancato utilizzo del Codice Unico Identificativo delle Strutture Ricettive (Cusr), con sanzione amministrativa, per i trasgresso La stretta su queste strutture viene inoltre chiesta anche dalle associazioni di rappresentanza degli host i quali indicano proprio in questi abusivi il cosiddetto “lato oscuro” di questa estate. Miriam Rossano gestisce due b&b al centro storico di Napoli: «A volte mi dicono che sono cara e che ci sono case a minor prezzo.
Io mi sento presa in giro. Ben vengano questi controlli. Anzi intensifichiamoli perchè non è giusto che io debba pagare tasse, Irpef e Imu e queste persone si arricchiscano a spese dei cittadini».