Anna Maria Boniello. Capri –“Curare è prendersi cura”, il libro scritto da Franco Mandelli, “il Prof” come lo chiamano i suoi allievi, che ha insegnato all’Università la Sapienza per oltre trent’anni ed è considerato nel mondo scientifico tra i più grandi medici e ricercatori sulle leucemie, linfomi e mielomi, è stato presentato venerdì sera nel Teatro del Grand Hotel Quisisana di Capri in una maniera diversa: un confronto dibattito con Don Vincenzo De Gregorio, il sacerdote e organista di origini isolane che tra le sue tante cariche annovera quella di essere l’abate prelato della Reale Cappella di San Gennaro ed oggi preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma. L’evento, che è stato organizzato dal Grand Hotel Quisisana, oltre alla presentazione del libro, ha avuto un altro scopo benefico, quello di raccogliere fondi, attraverso la vendita del volume edito da Sperling e Kupfer, a favore dell’Ail, l’associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma, che fra le sue attività finanzia il servizio di assistenza domiciliare per bambini ed adulti, sino ad oggi sono stati realizzati in Italia 44 servizi di cure domiciliari, realizza case alloggio nei pressi dei centri di terapia per favorire la vicinanza dei parenti agli ammalati, e ben trentatré case alloggio sono state realizzate in diverse città italiane, ed infine sostiene con i suoi fondi la ricerca scientifica ed i centri di ematologia e di trapianti. Nel confronto tra i due personaggi, è venuta fuori la forte carica umana del prof. Mandelli che ha messo al centro della sua vita professionale il bene dell’ammalato al quale deve essere evitata, quando è possibile ogni tipo di sofferenza, e deve vedere riflessa negli occhi del suo medico, insieme alla sicurezza, anche la speranza di poter guarire. E’ su questo che si è fondata tutta la vita professionale del prof. Mandelli, che oggi nonostante abbia virato la boa degli ottant’anni, mantiene vivo il suo spirito giovanile che ha portato a raggiungere le vette più alte nella sua vita professionale. Attualmente quella di presidente dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mielomi, e quella di GImema, il gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto. Sono tanti i premi e riconoscimenti consegnati a Mandelli e altri sicuramente ne si aggiungeranno, tra questi fa spicco l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, la Medaglia d’oro al merito nella sanità pubblica e il ruolo di Professore Emerito de La Sapienza, e Primario Emerito del Policlinico Umberto I di Roma. Ma l’amore e l’affetto che ha circondato la figura umana del professore Mandelli nella grande sala del Teatro del Quisisana è sicuramente il riconoscimento più importante che la vita da lui condotta gli abbia potuto riservare.