Mariano Della Corte. Capri – Caccia agli abusivisti edilizi a Capri per scongiurare il dissesto idrogeologico nei due territorio comunali. Ed entrare ieri in azione è stato il nucleo Antiabusivismo del Commissariato di Capri, diretti dal Vicequestore Maria Edvige Strina, che ha denunziato due persone, accusate di aver violato le norme ambientali e deturpato le bellezze naturali, alterando lo stato dei luoghi in alcuni fondi di loro proprietà. Sbancamenti e tagli della flora mediterranea, che potrebbero determinare in caso di avversità naturali, frane o allagamenti, a seguito della trasformazione dell’assetto naturale del territorio. I due casi di abusivismo, che sono finiti nel mirino dei controlli degli agenti del Commissariato di Capri, sono avvenuti uno del Comune di Anacapri e l’altro in quello di Capri. L’abuso di maggiori dimensioni, è avvenuto nella località della Migliera, ad Anacapri, un’area alle pendici di Monte Solaro, che sovrasta la zona di notevole pregio ambientale. In un fondo, di proprietà di un anacaprese di 57 anni, era stato costruito, a ridosso di un’area rocciosa un manufatto a scopo abitativo di circa trenta metri ed era stato modificato lo stato dei luoghi pavimentando, con il materiale di risulta ricavato dallo scavo nella roccia, un piccolo sentiero, che solitamente viene attraversato dai cacciatori nei mesi in cui la caccia viene autorizzata. Un vero e proprio scempio ambientale che fortunatamente è stato bloccato dall’intervento degli agenti di polizia che hanno messo sotto sequestro il cantiere abusivo e denunziato l’uomo per violazione alle norme ambientali e per aver alterato lo stato dei luoghi provocando un grave danno all’assetto idrogeologico del costone. L’operazione è continuata poi anche nel territorio del Comune di Capri, dove gli agenti del Commissariato di Polizia hanno scoperto che a Gasto, in un area sottoposta a vincolo archeologico, proprio accanto alla rotabile che immette nell’area portuale di Marina Grande, il proprietario C.A. di 30 anni, stava effettuando uno sbancamento di circa 16 metri quadrati, ed aveva realizzato, per una lunghezza di circa 40 metri , un muro di recinzione per limitare la zona. I lavori sono risultati essere completamente abusivi e privi delle necessarie autorizzazioni necessarie rilasciate dagli uffici comunali, in una zona completamente verde sottoposta a rigide norme di tutela proprio in virtù del valore archeologico che interessa l’intera area. Per entrambi i casi di abusivismo, dopo il sequestro dei due fondi e l’apposizione dei sigilli, con l’ausilio dei tecnici comunali sono state redatte le relazioni, ed ieri mattina i due fascicoli sono partiti per Napoli per essere depositati alla Procura della Repubblica di Napoli a disposizione del pool ecologico coordinato dal Procuratore Aggiunto Aldo de Chiara, che si occupa da qualche tempo dei reati relativi all’abusivismo sul territorio del Comune di Capri.