Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri un incentivo alla “bassa stagione” per frenare l’overtourism con la tassa di sbarco differenziata, intanto turisti dall’Oriente anche in pieno gennaio. Il contributo di sbarco che ogni persona che giunge sull’isola azzurra deve corrispondere alle casse comunali di Capri e Anacapri attraverso il sovraprezzo sul costo del biglietto di aliscafi, traghetti e navigli, come annunciato, verrà aumentato dal prossimo aprile 2024 a cinque euro. Il dispositivo approvato, comunque, attesta il tentativo di destagionalizzare i flussi turistici, e provare, traendo esempio dal modello Venezia, a incentivare lo spostamento quando ci sono numeri di arrivi più contenuti. Il contributo di sbarco, infatti, è di cinque euro soltanto dal 1° aprile al 31 ottobre di ogni anno, mentre sarà sempre di due euro e cinquanta dal 1° novembre al 31 marzo. Insomma andare a Capri costa il doppio soltanto nella cosiddetta alta stagione o se la si vuol vedere al contrario, fare rotta verso l’isola dei Faraglioni nei mesi di bassa stagione viene a costare la metà. “Le due amministrazioni isolane – si legge nella delibera approvata dal comune di Capri ‘gemella’ di quella del comune di Anacapri – sono molto impegnate sull’argomento dell’incremento degli sbarchi sull’isola di Capri, in quanto lo stesso sta assumendo una proporzione molto rilevante, ed hanno deciso di applicare idonee soluzioni che distribuiscano i flussi in modo omogeneo così da evitare il loro concentramento nei periodi di maggiore afflusso, tale obiettivo è raggiungibile applicando a tutti i livelli una politica di prezzi differenziati”. Intanto, complice anche il meteo favorevole dal punto di vista del mare, ieri, si vedevano in giro, nonostante il mese di gennaio, per le strade del centro, diverse comitive di turisti in particolare di origini coreane e orientali.