Anna Maria Boniello. Capri – E’ iniziato il conto alla rovescia per l’apertura delle buste contenenti le offerte per l’acquisto del 49% delle quote per la gestione del Porto Turistico di Capri. C’è chi parla di poche ore, la data infatti per l’apertura dovrebbe essere quella del 3 settembre, e chi invece di pochi giorni. La data ultima dovrebbe essere quella del 15 Settembre. I bene informati dicono che ammontano a sette i plichi presentati che già sono stati ammessi alla partecipazione, ed a loro sono allegate le buste contenenti le offerte. Ovviamente è una gara al rialzo, e quindi chi offrirà l’importo più elevato si aggiudicherà la quota per gestire, insieme al Comune, quello che è definito il porto dei Vip, e per i più romantici il porto dei sogni. Unica cosa che pare sia certa è che i concorrenti sono tutti italiani, quasi tutti legati al mondo della nautica ed unico ente istituzionale che ha avanzato la sua proposta è il Comune di Anacapri. Ed infatti proprio da Anacapri partono i segnali più positivi: Franco Cerrotta assicura di aver pronto il tesoretto per partecipare all’acquisto con pari dignità con lo scopo di assicurare, come già aveva avuto modo di dire in consiglio comunale, che il Porto di Capri resti pubblico così come è sempre stato nelle intenzioni degli isolani sin da quando è stata posta la prima pietra. “Una posa – ribadisce il sindaco di Capri Gianni De Martino – di una pietra e dell’intera realizzazione che vantiamo di aver realizzato unicamente con soldi dei capresi e del nostro bilancio comunale. Oggi il Porto Turistico di Capri è uno dei pochi che può vantare quasi sempre il tutto esaurito, e che vede aumentare addirittura gli introiti del 20%, nonostante i venti di crisi che soffiano su ogni località turistica.” Ma intanto gli altri partecipanti si appellano al fatto che i comuni con la legge vigente non possono più gestire società per azioni e né partecipare a quelle che operano per scopo di lucro. Una norma che viene respinta dagli amministratori comunali, in particolare dal Comune di Capri che si appella allo statuto che prevede per il Comune di Capri che detiene il 51% delle azioni il diritto di prelazione se gli importi che sono stati presentati ad Invitalia da altri soggetti possono essere coperti dall’ente comunale. E intanto c’è già chi favoleggia di grosse società che hanno interesse a mettere un piede nel porto turistico di Capri, così come negli altri porti di cui Invitalia ha messo in vendita le sue partecipazioni. Un vero e proprio business che porterebbe soldi nelle casse dello stato, ma che mette a rischio secondo i sindaci la trasparenza che sino ad oggi Invitalia ha garantito con la sua presenza. Il giallo comunque tra qualche giorno sarà svelato, quando nella sede ufficiale dell’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e dello sviluppo il funzionario addetto aprirà le buste con le offerte della somma che si intende versare e per i porti turistici che hanno visto fino ad oggi la partecipazione di Invitalia, sicuramente inizierà un nuovo corso. Pochi giorni ancora che potrebbero comunque portare l’isola azzurra ad avere il suo porto gestito direttamente dai due comuni o con il diritto di prelazione se si è in grado di versare la somma, il Comune di Capri potrebbe diventarne gestore unico.