Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – “A Capri bisogna avere un piano B e nuove tecnologie idriche ma soprattutto evitare gli sprechi di acqua”. Ieri a Capri tavolo tecnico con il Prefetto di Napoli Michele di Bari, i sindaci di Capri e Anacapri Paolo Falco e Franco Cerrotta, e i tecnici della Gori per scongiurare eventuali emergenze idriche dopo lo scorso 22 giugno. “È emerso che la soluzione che garantirà in futuro cittadini e turisti di Capri è quella strutturale – ha detto il Prefetto di Napoli – e posso dire che in quaranta mesi ci sarà il raddoppio della condotta Castellammare-Capri, infatti, c’è un finanziamento di trentacinque milioni per questo. Naturalmente, in attesa di questa importante infrastruttura bisogna garantire la quotidianità del servizio, importante non solo per i cittadini ma anche per l’immagine positiva del nostro paese di cui l’isola è portatrice”. Secondo quanto illustrato dal Prefetto nel punto della situazione al termine del tavolo tecnico nella “Sala Luigi Pollio” del Palazzo dei Congressi di Capri, la Gori alla quale aveva chiesto un piano di emergenza, ha presentato un programma che prevede “una o due navi cisterna per garantire l’approvvigionamento quotidiano attivabili da settembre, venti autobotti nell’immediatezza, un centro di coordinamento per le emergenze e i disservizi, uno stoccaggio di acqua potabile e, infine, un adeguato piano per garantire la fornitura alle cosiddette utenze sensibili come le scuole e gli ospedali. Il tutto va raccordato con i provvedimenti che i sindaci di Capri e Anacapri devono adottare per una pianificazione e razionalizzazione dei consumi idrici. Quindi, in caso di emergenza, l’acqua deve essere utilizzata esclusivamente per scopi potabili o igienico/sanitari”. Infine, sul dissalatore “progetto complesso – ha aggiunto Michele di Bari – che avrà bisogno di opportune verifiche da un punto di vista tecnico, ambientale e paesaggistico e, infine, per i rilevanti consumi energetici”.