Anna Maria Boniello – Capri. Villa Jovis chiude. A far diffondere la notizia è stato un volantino del Polo Museale della Campania affisso nella bacheca dell’Azienda di Soggiorno, che si trova alla base dell’antico campanile in Piazzetta, che recitava testualmente: «Villa Jovis resterà temporaneamente chiusa per motivi di sicurezza». La frase che ha avuto l’effetto di una bomba è rimbalzata immediatamente sul web e il presidente dell’Azienda di Soggiorno Fernanda Speranza ha divulgato anche in rete via email agli addetti ai lavori del comparto turistico, albergatori, agenzie e tour operator la notizia dell’inaspettata chiusura di uno dei siti archeologici più importanti di Capri. Negli ultimi giorni registrate cadute di tronchi e pietre dell’opus reticulatum. Gli e sperti dicono che non basteranno dieci giorni di lavori e parlano di schiaffo al turismo dopo la gabbia per l’Arco Naturale e la ennesima chiusura di via Krupp.Villa Jovis fu la residenza che l’imperatore Tiberio fece costruire sulla sommità del monte che oggi porta il suo nome e da qui governò l’impero romano dal 27 al 37 dopo Cristo. L’enorme complesso, a seguito di vari scavi fatti da archeologi in tempi diversi, ritornò alla luce grazie al lavoro che l’archeologo Amedeo Maiuri fece tra il 1932 e il 1935. Il viale di accesso infatti porta il nome del grande studioso e archeologo autore di numerosi libri che parlano appunto degli scavi e della vita dell’imperatore. I ruderi dei resti della villa imperiale sono visitati ogni anno da migliaia di persone che, pur di entrare nella storia e nel mito dell’isola e del suo imperatore, si sottopongono a faticose scalate 40 minuti. La notizia della chiusura quindi, che non poteva passare inosservata, ha immediatamente fatto scattare anche l’interesse degli amministratori. Il sindaco di Capri, Gianni De Martino e il delegato al turismo Antonino Esposito, hanno immediatamente contattato gli uffici del Polo museale che aveva fatto affiggere l’avviso per conoscere i motivi della chiusura. All’unisono il sindaco di Anacapri Franco Cerrotta al quale era stato affidato l’appalto per la biglietteria del sito, ha subito incaricato gli uffici per conoscere le cause e la tempistica per la riapertura. Nel primo pomeriggio le prime risposte sono arrivate direttamente tramite un comunicato diffuso dall’ufficio stampa dei beni culturali di Napoli nel quale si comunicava che «il Parco Archeologico di Villa Jovis resterà chiuso al pubblico per circa dieci giorni per un intervento di somma urgenza relativo alla messa in sicurezza delle essenze arboree, del percorso di visita e di ripristino di una conduttura idrica».Si tratta di lavori che potevano essere, secondo gli addetti al comparto turistico, eseguiti anche questo inverno quando il sito è rimasto chiuso alcuni mesi. In particolare quello del ripristino della condotta idrica che serve ad alimentare i servizi igienici che si trovano proprio all’ingresso degli scavi così come la messa in sicurezza del percorso di visita, dove alcuni visitatori, specie negli ultimi, hanno segnalato che dalle antiche vestigia venivano giù piccoli frammenti della struttura, come viene testimoniato anche in alcune immagini fotografiche della scorsa estate.