Capri. «Il Comune non può stare a guardare e a lamentarsi. Incassa tanto da turisti e visitatori, deve reinvestire e non aspettare che i tesori vadano in rovina» La regista Liliana Cavani frequenta l’isola da 60 anni, Capri è il suo buen retiro, il luogo preferito per immergersi nei suoi lavori. A Capri ha dedicato e scritto uno dei più bei film come «La pelle», dal famoso romanzo di un altro grande appassionato dell’isola, Curzio Malaparte. Dopo le frane degli ultimi tempi, lo scandalo dell’ingabbiamento dell’Arco Naturale, è arrivata ieri la notizia della chiusura ad horas di Villa Jovis. Cosa sta accadendo a Capri«In tanti anni di frequentazione sull’isola non ho mai visto una situazione del genere. Trovo che l’amministrazione locale abbia la massima responsabilità per questa serie di episodi che purtroppo accadono con una sempre maggiore frequenza. Io trovo che l’isola debba investire, autonomamente da quanto arriva dagli altri enti centrali, nella tutela e nella salvaguardia del proprio patrimonio. Credo che l’isola riceva tanto attraverso i flussi turistici giornalieri e anche quelli stanziali, quindi deve esserci uno scambio tra quello che dà e quello che riceve».Ma Capri è sempre stata un sinonimo di bellezza e portata ad esempio per la sua cultura della conservazione. Lei pensa che qualcosa stia cambiando nella cura e nell’attenzione dell’isola?«Quello che sta cambiando è la disattenzione sotto l’aspetto della tutela e della conservazione. Capri è un bene dei capresi ma è anche un bene dell’umanità intera, però è ai capresi che spetta difenderla. Perché l’isola è l’unica loro risorsa ed è la loro industria. Io noto che da qualche tempo forse c’è un’inadeguatezza da parte di chi ha la responsabilità di amministrarla ad ogni livello. Visto però che oggi abbiamo un ministro, come Franceschini, che dimostra di interessarsi molto ai beni culturali, l’amministrazione locale dovrebbe denunciare e rivolgersi direttamente a lui e metterlo al corrente di questi gravissimi episodi che ormai si ripetono a catena».Lei da amante dell’isola è preoccupata per le ultime episodi?«Certo che lo sono. Se fossi un componente dell’amministrazione non dormirei la notte». Vista la sua preoccupazione cosa suggerisce di fare?«È impensabile non agire con la massima premura in questi casi. Credo che tutti i rappresentanti dell’amministrazione devono far fronte unico e darsi da fare per risolvere al meglio i problemi di Capri».In che modo?«Coinvolgendo tutti i rappresentanti delle istituzioni per cercare di dare, insieme, soluzioni immediate ai guasti di Capri. L’isola è conosciuta nel mondo proprio per il suo patrimonio di bellezze, per il suo habitat naturale, per la cultura del luogo. I suoi problemi e le sue divisioni devono essere affrontati superando ogni lungaggine burocratica e inadeguatezze amministrative. L’isola, gli isolani e i suoi ospiti meritano rispetto proprio per il posto che Capri si è ritagliata nella sua storia millenaria».a.m.b.