Anna Maria Boniello. Capri – Quello di quest’anno sarà ricordato come un autunno nero per gli utenti delle vie del mare, migliaia di pendolari che ogni giorni si imbarcano alla volta delle isole per raggiungere i loro posti di lavoro. Ieri mattina l’ennesimo episodio che ha fatto montare l’ira di circa duecento passeggeri che oggi hanno deciso di rivolgersi al Codacons per fare sentire la propria voce e rivendicare il loro diritto alla mobilità ed ad essere informati sulle tempistiche, sulle modalità e gli orari di partenza, così come quando vengono annullate e cancellate le corse per l’intera giornata, o sui tabelloni luminosi o attraverso le segreterie telefoniche ai numeri delle biglietterie, siano esse delle compagnie pubbliche che private, o tramite l’istituzione in banchina un info point che sia in grado di indirizzare i passeggeri. Il caso è avvenuto ieri alle 5.30 del mattino di ieri nello scalo marittimo di Calata di Massa, dove era prevista la partenza della prima corsa per Capri del traghetto veloce. La corsa è stata annullata per le pessime condizioni del mare – così è stato detto a voce ai passeggeri che dovevano imbarcarsi, tra cui molti operai, impiegati, insegnanti ed i medici dell’ospedale Capilupi che dovevano dare il cambio ai colleghi che erano rimasti in servizio presso il nosocomio caprese. E’ iniziato così un andirivieni tra Calata di Massa e Molo Beverello, scalo di partenza dei mezzi veloci, sino a che, poco prima delle 7.30 la situazione si è sbloccata, e sono stati fatti imbarcare i primi passeggeri e gli autoveicoli che erano fermi in banchina sul traghetto veloce che avrebbe effettuato una corsa straordinaria a circa due ore dalla partenza prevista. Tutto ciò senza nessun’avviso ai passeggeri che si trovavano sparsi nella biglietteria, mentre alcuni erano già in fila per munirsi del biglietto. E mentre il gruppo più corposo era in fila per munirsi del biglietto, il traghetto veloce Isola di Capri senza nessun preavviso, né dagli altoparlanti, né alle biglietteria, ha alzato la passerella e mollato gli ormeggi dirigendosi alla volta di Capri, imbarcando solo camion ed autovetture. Allibite sono rimaste a terra circa 200 persone alle quali non è rimasto altro che dirigersi frettolosamente verso il Molo Beverello sperando nella partenza di uno dei due aliscafi, previsti alle 8.05 ed alle 8.35. Ed anche nel più grande scalo marittimo del porto commerciale di Napoli, dove non sono partiti gli aliscafi, è stato impossibile ricevere informazioni, anche perché le biglietterie erano chiuse. La lunghissima attesa di lavoratori e professionisti, che sono rimasti sul molo speranzosi di ricevere notizie, si è conclusa poco dopo le nove dopo quattro ore di permanenza sulle banchine, con temperature rigide e costretti a recarsi da un punto all’altro del porto, quando hanno appreso dagli addetti che sarebbe partito per Capri alle 9.30 il Ponza Jet, così come previsto dall’orario. Il caso di ieri, è avvenuto a soli sei giorni di distanza dell’incredibile episodio analogo che si è verificato a Calata di Massa, dove 30 passeggeri, tra cui due donne incinte e tre bambini, sono rimasti privi di informazioni e senza nessun’assistenza per circa due ore, dopo essere sbarcati dal traghetto Driade bloccato all’uscita del porto per un blackout pochi minuti dopo la partenza.