Anna Maria Boniello. Capri – La nemesi di Krupp continua ancora. I cancelli della strada che porta il nome del “Re dei Cannoni” e che venne donata da Krupp all’isola, chiusi ormai da mesi, resteranno quasi certamente sbarrati ancora a lungo. L’ultima ordinanza, datata 23 Maggio, ne decreta la chiusura a causa del pericolo che incombe sulla strada a causa di caduta massi. Quei fascinosi tornanti, che Krupp fece costruire al comune grazie ad una cospicua donazione fatta nel 1901, e che l’ingegno dell’architetto di origini napoletane Emilio Maier riuscì a realizzare con un ardito progetto in meno di un anno, sono rimasti chiusi per ben trentadue anni, dal 1976 al 2008 a causa di una frana che crollò sulla strada. Dopo ben tre decenni, e dopo un tentativo che andò a vuoto nel 1991 di riaprire la strada, Via Krupp venne ufficialmente riaperta nel 2008, dopo un lavoro di restyling ed un finanziamento della Regione di 7 milioni di euro spesi per il consolidamento e la bonifica del costone. La data ufficiale per la riapertura, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, venne fissata per il 29 Giugno di quell’anno, e qui ancora una volta si ripropose la “maledizione” di Krupp. Un temporale, quasi un uragano, investì l’isola e l’inaugurazione ufficiale venne rimandata al giorno dopo, con una solenne cerimonia e la presenza del capo dello Stato che definì via Krupp “un magnifico unico, in un’isola, Capri, che è essa stessa un unico senza possibilità di confronto nel mondo che pure è pieno di cose belle”. Parole significative di Giorgio Napolitano a testimonianza del suo amore per l’isola azzurra. Ma a soli otto dall’apertura, il 12 Febbraio 2009, una frana di grosse dimensioni fece crollare una parte del costone roccioso sottostante la strada dove erano stati effettuati i lavori di bonifica che trascinò nel suo percorso, facendola scomparire dal panorama, la casa di Fra Felice, la casetta che Krupp fece costruire all’interno della grotta del monaco eremita, e dove si riuniva con i suoi amici capresi, e tra questi il medico scienziato Vincenzo Cuomo unico, insieme ai Cerio, che si erse a difensore di Krupp, quando il Consiglio Comunale di Capri gli ritirò la cittadinanza onoraria con un vero voltafaccia, e che fu autore di uno scritto quando Krupp morì, probabilmente suicida a casa dello scandalo in cui venne accusato di omosessualità. La lettera di Vincenzo Cuomo si intitolava “Piangete capresi” e in quel suo scritto reso pubblico lo scienziato, allievo di Cardarelli, magnifica le doti di Krupp che sicuramente è stato il più grande benefattore dell’isola e degli isolani. E dopo la grande frana che colpì la grotta di Fra Felice, una serie di ordinanze vennero firmate dal sindaco di allora Ciro Lembo per disciplinare l’accesso lungo i tornanti, specie quando le condizioni meteorologiche lo sconsigliassero. Era dato compito agli uffici comunali di provvedere e programmare le attività di verifica, monitoraggio e controllo a tutela dell’incolumità di chi transitava lunga la strada, in gran parte turisti stranieri attratti dal mito e dalla bellezza del luogo, una strada unica nel mondo che oggi si presenta con i cancelli sbarrati. I motivi sono scritti nell’ordinanza firmata che ha firmato l’ex Sindaco Lembo, dopo aver ricevuto la nota del responsabile degli uffici pubblici che lo informava del rischio di caduta massi, anche di piccole dimensioni e della presenza di un gruppo di massi instabili che non era stato possibile rimuovere a causa dell’instabilità meteorologica ma anche per la mancanza di risorse economiche. Motivo per il quale non è stato più possibile disciplinare il transito su via Krupp e pertanto ne è stata disposta la chiusura sino a quando non potranno essere effettuate le manutenzioni necessarie e la sistemazione definitiva delle strutture messe a protezione del costone che fiancheggia il chilometro e trecento metri di strada che collega i giardini di Augusto con il versante di Marina Piccola.